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Blade Runner 2049 accusato di sessismo: il regista non ci sta

CINEMA - Non solo il film è stato purtroppo un deciso flop al botteghino, ma ora Blade Runner 2049 è tornato a far parlare di sé per un motivo non propriamente nobile. A causa infatti di una particolare sequenza ritenuta troppo sensuale - che coinvolge il protagonista Ryan Gosling, una prostituta e l'ologramma interpretato da Ana de Armas - sono piovute addosso al film pesanti accuse di sessismo, in un momento particolarmente delicato per Hollywood a seguito del caso Weinstein.



"Sono molto sensibile a come ritraggo le donne nei film. Questo è il mio nono lungometraggio e sei tra questi hanno donne nel ruolo principale ", ha dichiarato il regista in un'intervista a Vanity Fair. Tra questi c'è "Arrival", con Amy Adams e "Sicario", con Emily Blunt.



"Il primo Blade Runner era piuttosto duro per le donne; si soffermava sull'essere un film noir estetico. Ho cercato di portare profondità a tutti i personaggi. Per Joi, il personaggio olografico, vedi come si evolve. È interessante, penso. Il cinema è uno specchio della società. Blade Runner non parla del domani; parla di oggi. E mi dispiace, ma il mondo non è gentile con le donne."



Che ne pensate?



Se volete saperne di più vi basterà leggere la recensione di Blade Runner 2049 e lo speciale dedicato al film.



Fonte: Indiewire

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26 novembre 2017 alle 20:20