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Fallout 4 VR – Recensione

Butta giù un sorso di Nuka-Cola, è tempo di scoprire se un ritorno nelle lande nuclearizzate dell'America anni 2200 valga 60 tappi. Darò per scontato tu già sappia di cosa stiamo parlando, dopotutto sei sopravvissuto fino ad oggi. Naah, non intendo quelle simulazioni da mammoletta con mouse, pad o tastiera alle quali sei abituato: sto parlando di realtà… virtuale, grazie a Fallout 4 VR.



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La bella casa di Sanctuary e il Vault 111 si apprestano ancora una volta a fare da proemio della nostra odissea, i contenuti ci vengono infatti proposti in maniera invariata rispetto al gioco originale, non un singolo oggetto o dialogo è fuori posto.



Left Arm, right arm



Pronti a muovere i nostri primi passi all'interno della nota struttura, abbiamo indossato il nostro HTC Vive e ci siamo imbattuti nella difficile scelta del sistema di movimento preferito. Bethesda ha dimostrato di aver teso le orecchie e ascoltato le opinioni degli utenti più disparati, optando per l'implementazione di tutti i sistemi di movimento funzionali presenti sul mercato.



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I giocatori afflitti da motion sickness, quella sensazione di vomito simile al mal di mare causata dal movimento diretto in vr, potranno avvalersi di un sistema di teletrasporto snello e funzionale, molto simile a quello visto in Doom VFR. Il movimento diretto è disponibile in due versioni, entrambi con navigazione tramite il trackpad sinistro. La prima prevede lo spostamento a visuale libera, mentre l'altra offre un offuscamento dei contorni durante gli spostamenti per coloro che prediligono il godimento dell'avventura passo dopo passo, seppur sensibili ai disturbi da locomotion.



Oltre al movimento, il braccio sinistro sarà ben presto destinato all'interazione con l'iconico elemento della saga: un bellissimo Pip boy strappato ad un cadavere. Per consultare l'amato marchingegno basterà ruotare il polso (lo stesso movimento del consultare l'orologio) e l'interfaccia si ingrandirà naturalmente, permettendoci una navigazione tramite trackpad intuitiva e funzionale. Non facciamoci tuttavia troppe illusioni, Fallout 4 VR resta un titolo aggrovigliato in una sconfinata giungla di menù e, per quanto la navigazione possa risultare fruibile, in realtà virtuale non sarà mai piacevole.



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How to ka-boom



L'utilizzo della mano destra è dedicato alla guerra: è questa la mano che azionerà potenti bocche da fuoco e brandirà titaniche mazze chiodate e perfidi serramanico assetati di sangue. Per falciare con un'arma da corpo a corpo basterà agitare come ossessi il Vive controller contro i nemici, mentre per sparare dovremo affidarci alla nostra mira e fare fuoco con il grilletto destro. Il tasto appena sopra il trackpad è dedicato allo spav, il sistema di puntamento assistito vault-tec. Urlare headshot non è mai stato così facile.



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Per utilizzare oggetti e armi non basta tuttavia raccoglierli ed utilizzarli come faremmo in qualsiasi altro titolo vr: fedelmente all'originale Fallout 4, gli utilizzabili verranno inseriti nell'inventario e da lì selezionati per l'utilizzo, magari aggiunti alla pratica ruota delle armi preferite.



Le interazioni con l'ambiente, come aprire o chiudere una porta, sono vittime della stessa macchinosità che più di ogni altra cosa fa storcere il naso. Invece di girare la maniglia e tirare o spingere, dovremo semplicemente premere il tasto di interazione (il centrale del controller) e la porta si aprirà in automatico, derubandoci della sospensione dell'incredulità maturata.



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Dopo aver familiarizzato con i controlli ed essere evasi dal Vault possiamo iniziare la nostra avventura ed entrare nel vivo del gioco, il perdersi senza sosta tra una quest e l'altra in un disordinato vagabondare. Se Fallout 4 garantiva un ottimo livello d'alienazione, lasciando scorrere minuti come se fossero secondi, in realtà virtuale l'immersione è ancora più profonda, gli spaventi realistici ed il mondo credibile. Ad interrompere l'idillio intervengono i limiti fisici del giocatore, essere umano dalla stamina limitata, che più volte sarà fisiologicamente costretto al riposo, madido di sudore.



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Qualcuno ha detto patch?



Fallout 4 VR è l'antitesi del plug and play, rilasciato con una patch da applicare manualmente ed affetto da infiniti problemi di sfocatura, blurring, drop fps ed una discutibile applicazione dell'anti aliasing; prima di riuscire a regalarvi un'esperienza ottimale, richiederà qualche ora di settaggi poco intuitivi. Ci soccorre una provvidenziale infinità di tutorial su Youtube in grado di fare chiarezza su molte risoluzioni a problematiche che non avrebbero dovuto presentarsi affatto.



La buona notizia è che dopo aver sistemato tutti i parametri interessati, il gioco scorrerà piacevolmente senza problematica alcuna. Se siete tuttavia digiuni di linguaggio informatico, questo scalino potrebbe risultare ostico a tal punto da negarvi del tutto la possibilità di giocare decentemente.



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Fallout 4 VR rappresenta una vera e propria rivoluzione del videogioco in realtà virtuale, che vede Bethesda pioniera assoluta del genere, fornendo il port che rappresenta il punto di arrivo di questa generazione di visori assieme a Skyrim per PS VR e Doom VFR. Genere che fino a poco tempo fa ha vissuto più che di giochi, di brevi demo dalla durata massima di una manciata di ore (Arizona Sunshine era il massimo esponente). Le basi ci sono, i nostri visori hanno sbranato i port, ora sono affamati di titoli nativi.

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19 dicembre 2017 alle 15:11