Dynasty Warriors 9 - recensione
Signori della guerra in eterno conflitto, orde di soldati che volano con un singolo colpo di spada, mazzate surreali che violano ogni legge della fisica. Gli appassionati del genere sapranno benissimo di cosa stiamo parlando. Ma per i profani possiamo descrivere i musou come una tipologia di giochi basati sulla potenza disarmante del protagonista di turno, mescolata sapientemente con una dose concentrata di strategia bellica.
Nel paese del Sol Levante la serie Dynasty Warriors, punto di riferimento del genere con tutti i suoi numerosi spin-off, ha sempre fatto registrare un enorme successo, non sempre compreso in Occidente, ma che negli ultimi anni sta iniziando ad espandersi anche qui da noi.
Complice della diffusione del verbo di Omega Force sono i titoli su licenza che la software house giapponese ha sviluppato di recente. Da Hyrule Warriors, passando per Attack on Titan, One Piece: Pirate Warriors, sino ad arrivare a Fire Emblem Warriors, il musou sembra essere pronto quindi al grande salto di qualità e a conquistare definitivamente l'Occidente. Ma dovrà passare necessariamente diverse prove d'esame e possiamo considerare Dynasty Warriors 9 come il primo rilevante banco di prova.
