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The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited – Dragon Bones – Recensione

Lanciato nell'aprile del 2014 e sbarcato l'anno successivo anche su PlayStation 4, The Elder Scrolls Online è l'ambizioso titolo sviluppato da ZeniMax Online Studios per offrire agli amanti della saga l'esperienza più grande e completa di sempre. A distanza di tre anni dal lancio arriva un nuovo DLC, denominato Dragon Bones.



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Rispolveriamo l'account



Nonostante la quantità di tempo intercorsa tra il lancio del titolo e l'uscita di questo pacchetto di espansione sono ancora tantissimi i giocatori che si dilettano con The Elder Scrolls Online (da qui in poi abbreviato ESO), tanto che Dragon Bones e le sue novità sono state accolte con entusiasmo.



Vi diciamo fin da subito che non sarà questo DLC, sebbene apporti interessanti migliorie anche per i neofiti, a stravolgere la struttura di gioco fatta di dungeon da esplorare e di mostri da sconfiggere. Si tratta di un prodotto destinato a chi non riesce a fare a meno della sua dose di spadate giornaliere. Questa doverosa premessa prelude al fatto che Dragon Bones nasce per aggiungere qualcosa alla mastodontica produzione targata ZeniMax e stimolare, magari anche chi avesse momentaneamente messo in stand-by il titolo, a tornare a Tamriel.



Questo nuovo DLC, accompagnato dalle modifiche dell'Update 17 di cui vi parleremo approfonditamente, vanta la presenza di due dungeon nuovi di zecca con tanto di breve tematizzazione dedicata: Scalecaller Peak ci porterà a combattere minacciosi e diabolici cultisti, mentre Fang Liar ci metterà sulle tracce di un negromante.



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Paladini della moda



Prima di approfondire il discorso relativo ai due dungeon è bene parlare delle modifiche, piccole ma sostanziali, apportate da ZeniMax alla sua creatura grazie all'atteso Update 17, che introduce qualche variazione a livello di gameplay. La prima grande novità è il sistema denominato Outfit, grazie al quale ogni giocatore sarà in grado di personalizzare i pezzi del suo equipaggiamento sfruttando le oltre trecento skin create dal team per soddisfare anche i giocatori più esigenti. Inutile dire che sarà facile, come accade anche durante la creazione del proprio alter ego virtuale, spendere ore a modificare manualmente ogni indumento, come dei medioevali Giorgio Armani intenti a trovare la combinazione di design migliore per il nostro eroe.



Tutte queste modifiche potranno essere nelle nuovissime Outfit Station (le vecchie Dye Station) nelle quali potremo dare sfogo al nostro estro creativo per tutto il tempo che vorremo. Altra variazione decisamente funzionale è poi la scelta di legare gli stili sbloccati non al singolo personaggio, bensì all'account: ogni personaggio tra quelli da noi utilizzati potrà accedere all'intero catalogo.



Doveroso poi segnalare, parlando di oggetti e di equipaggiamento, la nuova vita delle casse, utilizzabili ora come magazzino per i nostri oggetti e non solo come decorazioni (a patto di riuscire a recuperare le casse in-game o di comprarle con una quota in crown).



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16 marzo 2018 alle 17:10

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