Dungeons 3 – Recensione
Dalle fatiche di Kalypso Media e Realmforge Studios arriva anche su console Dungeons 3, il simulatore di… dungeon che strizza l'occhio agli strategici e aggiunge una componente manageriale con la quale gestire e ampliare il proprio regno del male. Se cercate riferimenti a Dungeon Keeper e ad altri titoli di Peter Molyneux, sappiate che in questa recensione non ne troverete (il Male si impossessò del recensore).

Il Male in vacanza
Dungeons 3 è il diretto seguito del precedente capitolo, con il Male ormai appagato dalla vittoria sul Bene e impegnato a sorseggiare drink nei teschi dei defunti nemici e a divorare ricchi kebab di unicorno. Un bel giorno, però, il dolce far niente comincia a pesare (sì, è possibile) e il Male-depresso decide di rinchiudersi in sé stesso per riflettere e cercare un nuovo obiettivo. Dopo svariato tempo, come nel più scontato dei sequel, si scopre un nuovo territorio a est, ancora dominato dal Bene e pronto per essere conquistato!
Talya, la figliastra di Tanos, alla quale viene affidata la città di Twistram, nasconde un lato oscuro dentro di sé, diventando il soggetto ideale per il ruolo di braccio destro del Male-intraprendente. Così, una volta che l'ombra oscura si impossessa di Talya, facendo emergere il suo lato malvagio, il regno del Bene, e quel poco ne è rimasto, è di nuovo sotto assedio. La trama è quanto più lineare possibile, senza colpi di scena e a carte scoperte sin da subito, mostrando protagonista e antagonista della commedia. Talya dovrà affrontare in più occasioni Tanos, l'ignaro patrigno inizialmente convinto di trovare, al ritorno dal suo viaggio, una Twistram florida e gloriosa.
Sono già disponibili due dei DLC a pagamento annunciati; Once Upon a Time e Evil of the Carribean aggiungono nuove mappe, boss e tanto altro e assicurano un cospicuo numero di ore aggiuntive a quelle della trama principale.

Il Male vizia i propri sottoposti
Dungeons 3 racchiude in un solo gioco le dinamiche di uno strategico/gestionale con una discreta componente tower defense. Ogni partita comincia dal vostro piccolo mondo sotterraneo, costruito intorno a una enorme pietra rossa chiamata cuore del dungeon; esso dovrà essere difeso a ogni costo dalle orde di eroi che assalteranno puntualmente il vostro tunnel del male, e che non dovranno mai riuscire ad abbattere il cuore, pena il game over. Ad aiutarvi nel vostro malefico piano di difesa e conquista ci saranno due categorie di personaggi: i mocciolosi e le creature.
I mocciolosi sono la classe operaia del dungeon e si occupano di scavare nuove stanze, costruire le strutture, ricercare nuove tecnologie e rigorosamente non lamentarsi! Le viziate creature, invece, rappresentano il braccio forte del male, e sono la prima risorsa sulla quale viene fondato il vostro esercito, ovviamente dietro compenso. Oltre allo stipendio richiederanno di volta in volta nuovi privilegi tra cui birra, tacchini in abbondanza, dormitori adeguati e guai se dovessero annoiarsi. Più sono contenti, più renderanno in battaglia. Fortunatamente il Male-che-si-fa-rispettare detiene ancora il controllo e al momento opportuno, tramite un apposito tasto, potrà schiaffeggiare a dovere ogni personaggio senza ritegno, al fine di riportare l'ordine e ristabilire le gerarchie.
