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La battaglia contro i cheater di PUBG continua: 15 arresti in Cina

PlayerUnknown's Battlegrounds non deve preoccuparsi solo del sempre maggiore successo di un Fortnite che sta attirando l'attenzione di tantissimi giocatori ma anche dell'apparentemente insormontabile problema dei cheater e degli hacker.



In questo senso la notizia riportata da Eurogamer.net è sicuramente positiva anche se la sensazione che a conti fatti una soluzione sia lontanissima se non praticamente impossibile è palpabile. Di cosa stiamo parlando? Della conferma da parte degli sviluppatori di Bluehole dell'arresto di 15 persone sospettate di creare software legato al cheating. L'arresto fa parte di un'indagine in corso in Cina che ha coinvolto "diversi partner e autorità giudiziarie".



Allo stesso tempo la software house assicura di essere continuamente al lavoro sulle misure di sicurezza.

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1 maggio 2018 alle 16:10