Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

The Council – Episodio 1: The Mad Ones – Recensione

PlayStationBit ha deciso di non valutare più, singolarmente, ogni singola uscita che forma titoli come quelli di Telltale, cosiddetti “a episodi”. Piuttosto, il corpo dell'articolo sarà aggiornato di volta in volta, di capitolo in capitolo, così come il voto, facendo una somma di tutto quanto visto fino a ora.



In prima pagina troverete un paragrafo relativo all'ultimo episodio uscito, al comparto audiovisivo e ai trofei, mentre in quelle seguenti il nostro parere in merito a quanto già visto.



In un genere come quello delle avventure grafiche a scelte multiple in cui ormai Telltale la fa da padrone, è sempre più difficile trovare una software house che proponga contenuti di un certo spessore qualitativo. I ragazzi di Big Bad Wolf hanno tentato l'ardua impresa con The Council; stiamo parlando di un titolo dalle meccaniche molto simili a quelle delle già citate produzioni Telltale, ma con nuovi ingredienti aggiunti alla formula: la peculiarità del gioco è infatti la sua componente RPG, grazie alla quale potremo potenziare determinate abilità del nostro protagonista e di conseguenza affrontare l'avventura in diversi modi. A fare da sfondo a The Council c'è una splendida ambientazione settecentesca, con società segrete, personaggi storici di spicco come Napoleone e Washington e tanti intrighi da portare alla luce. Pronti a entrare nel concilio per scoprirne i segreti più oscuri?



http://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2018/05/The_Council_002-600x338.jpg



Episodio 1: The Mad Ones



Siamo nel 1793, dopo un breve incipit che ci presenta Louis de Richet e sua madre, Sarah, ci ritroveremo nella magnifica magione di Lord Mortimer, ubicata su un'isola al largo dell'Inghilterra. In questa splendida, ma al contempo misteriosa, location, viene organizzata una riunione tra le più importanti personalità del mondo, per decidere le sorti dell'umanità: da George Washington, Presidente degli Stati Uniti e padre fondatore della nazione, a un giovane Napoleone Bonaparte, generale durante la rivoluzione francese, senza contare il cardinale Piaggi, rappresentate del Vaticano, e varie figure di spicco vicine al governo spagnolo, inglese e russo.



Vi starete chiedendo a questo punto, chi è il protagonista Louis de Richet e perché si trova invischiato in questi giochi di potere tra illustri personaggi storici. La risposta è semplice; lui e sua madre, Sarah, sono leader del Golden Order, società segreta che si dedica a risolvere casi legati all'occulto e all'esoterismo. Da qualche giorno però, Sarah è scomparsa e Lord Mortimer ha convocato Louis per ritrovare la donna. Ad aggiungere carne al fuoco ci pensano le visioni di Louis, che più che fornirci risposte, fanno sorgere nuovi quesiti sulla scomparsa di Sarah e sulla vera identità degli ospiti.



Il primo episodio è riuscito subito a coinvolgerci, seppure le prime fasi siano quasi interamente dedicate alla spiegazione delle dinamiche di gameplay e alla presentazione dei protagonisti dell'avventura. Nonostante ciò, il ritmo è sempre abbastanza sostenuto, vista l'attenzione e la partecipazione richiesta al giocatore durante le discussioni, aspetto che però approfondiremo più avanti. Ogni personaggio è ben caratterizzato, con i suoi modi di fare, le sue debolezze e i suoi punti di forza, che dovremo scoprire per capire come comportarci e cosa dire in ogni situazione. Dare un'opinione ben definita su un'avventura suddivisa in cinque capitoli dal primo episodio è sempre difficile, ma The Council è senza dubbio riuscito a stupirci con la sua storia originale, per cui, senza sbilanciarci troppo, giudichiamo molto positivamente questo inizio, rimanendo fiduciosi e molto curiosi per il prosieguo della serie.



http://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2018/05/The_Council_003-600x338.jpg



Detective, occultista o diplomatico?



Come vi abbiamo anticipato in apertura, la vera peculiarità di The Council sta nel suo gameplay; oltre a dover esplorare per trovare indizi nascosti nell'ambientazione e parlare con i personaggi per approfondire la loro conoscenza e proseguire con la trama, sarà fondamentale selezionare le abilità e i tratti caratteristici del nostro personaggio. Proprio come in un gioco di ruolo classico, all'inizio dell'avventura dovremo scegliere la nostra classe: il detective ad esempio, ha particolari doti di osservazione e di logica che ci permetteranno di notare dettagli fondamentali per capire quello che succede attorno a noi, il diplomatico invece, è più portato alla comunicazione e risolve i problemi grazie alle sue conoscenze politiche e di etichetta nobiliare. Infine c'è l'occultista che, grazie alle sue conoscenze scientifiche e alla sua scaltrezza, riesce a cavarsela con sotterfugi e inganni.



Scegliere come impostare il nostro personaggio avrà un impatto significativo anche sulla storia, poiché alcune strade potrebbero aprirsi o precludersi a seconda delle nostre abilità. Utilizzando il detective, per fare un esempio, non sarà possibile accedere ad alcune aree non avendo l'abilità di scassinamento dell'occultista. Sempre con la stessa classe, durante alcune conversazioni tra i personaggi potremo notare dettagli fondamentali per intavolare discussioni e dibattiti, ma non potremo comprendere alcuni atteggiamenti o socializzare al meglio con la nobiltà perché ci mancheranno le doti da diplomatico. Questa struttura del gioco innalza significativamente la rigiocabilità, grazie al cambiamento del gameplay oltre che della storia, in ogni partita.



http://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2018/05/The_Council_001-600x338.jpg



Anche per quanto riguarda caratteristiche più classiche per questo tipo di avventura, come le scelte o i dialoghi, The Council è stato una piacevole sorpresa. Le decisione prese infatti, sembrano avere un peso abbastanza significativo, sia nell'immediato che nel futuro, e sono tutte di una certa rilevanza, proponendo scenari realmente diversi e opposti. Per quanto riguarda i dialoghi, oltre alle normali chiacchierate, ci saranno dei dibattiti, momenti in cui sarà fondamentale scegliere la risposta giusta per ottenere la fiducia di un personaggio o convincerlo a rivelarci qualche segreto. Ultimo, ma non meno importante dettaglio è la presenza dei punti azione; ogni volta che utilizzeremo un'abilità ne consumeremo qualcuno (più sarà sviluppata l'abilità in questione e meno punti verranno richiesti), per cui ogni mossa andrà ponderata al meglio per non finire senza punti. In ogni caso, esplorando lo scenario troveremo diversi oggetti utili oltre che a recuperare punti, a svelare le debolezze dei nemici, curarsi dagli stati alterati ed eseguire un'azione gratuitamente.



Tecnicamente non impeccabile



Inutile giraci attorno, il comparto tecnico di The Council è piuttosto sottotono. Nonostante gli sviluppatori abbiano fatto un grande lavoro nel caratterizzare al meglio ogni personaggio, accentuando tratti somatici e rughe, con figure spesso al limite del grottesco, è evidente che il motore di gioco non sia proprio all'ultimo grido. Qualche calo di frame qui e lì, una telecamera non sempre eccezionale e delle animazioni un po' datate, potrebbero far storcere il naso a chi si aspetta un'esperienza coinvolgente anche dal punto vista visivo. Buono il comparto sonoro, che accompagna il giocatore senza infamia e senza lode, così come il doppiaggio che tenta, non sempre riuscendoci, di dare credibilità agli accenti dei protagonisti provenienti da tutto il mondo. Infine, segnaliamo l'assenza totale della localizzazione in lingua italiana. Un ostacolo non insormontabile, vista la semplicità del lessico utilizzato, ma sicuramente da considerare nel caso in cui non foste molto ferrati in lingua inglese.



http://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2018/05/The_Council_004-600x338.jpg



Trofeisticamente parlando: l'altra faccia della medaglia



The Council offre 44 trofei, compreso il tanto ambito riconoscimento di Platino. Ottenere tutte le coppe non sarà troppo difficile anche perché la maggior parte dei trofei è legata alle scelte da fare nella storia o al semplice completamento dei capitoli. Qualche obbiettivo è relativo ad azioni particolari, come completare un capitolo senza utilizzare oggetti, salire di livello e aumentare l'efficacia delle abilità. Niente di particolarmente impegnativo comunque, anche perché ogni episodio è diviso a sua volta in capitoli, tutti rigiocabili successivamente per fare scelte diverse o recuperare oggetti mancati. Per ulteriori dettagli vi rimandiamo all'elenco trofei, già disponibile sul nostro forum.



Continua la lettura su www.playstationbit.com

8 maggio 2018 alle 15:50

Condiviso da popcornking.