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Super Daryl Deluxe – Recensione

Il primo giorno di scuola per uno studente è l'inizio di una nuova vita, e da questo si deciderà la propria sorte. C'è chi si mostra vivace e amichevole, chi fa il bulletto e chi è riservato. E poi c'è Daryl, il bizzarro protagonista di questa storia, che tenta di socializzare standosene muto e impassibile. Dan & Gary Games ci propone Super Daryl Deluxe, un titolo dalle pretese intriganti che unisce i metroidvania ai giochi di ruolo. Al contrario del ragazzo che impersoneremo, sarà riuscito Super Daryl Deluxe a dire la sua?



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La scuola così come la ricordiamo



In Super Daryl Deluxe impersoneremo, appunto, Daryl, un ragazzo che fa del suo aspetto la rappresentazione del classico sfigato di turno: capelli da hippie, enormi occhiali da vista e la bocca perennemente aperta. E' il primo giorno di scuola alla Water Falls High School, l'istituto, a detta dei dipendenti, più prestigioso degli Stati Uniti, in cui si svolge l'intera vicenda. Il gioco comincia raccontandoci la storia di due studenti modello che, quarant'anni prima degli eventi narrati, una volta diplomati, si prefissarono lo scopo di portare la pace nel mondo. Il sogno dei ragazzi è tutt'altro che realizzato; non solo la scuola che ha premiato i giovani di innumerevoli riconoscimenti, oggi non è diversa dai cliché delle scuole superiori americane (ossia trasandata e piena di scritte sui muri), ma come se non bastasse il mondo sta per essere colpito da una misteriosa minaccia. Da qui veniamo catapultati nella storia di Daryl, a cui non importa assolutamente nulla di quanto scritto; a lui interessa solo farsi qualche amico, e pur di piacere a qualcuno finirà in mezzo a mostri da uccidere a mani nude.



Arrivati a scuola, faremo la conoscenza di mister Robatto, il rigido vicepreside, che con entusiasmo ci introduce al mondo di gioco e ci presenta Alan e Paul, due ragazzi – palesemente bulli – che non si faranno sfuggire l'occasione di sfruttare un soggetto come Daryl, facendo finta (in maniera per nulla velata, a dire il vero) di essere nostri amici. Nella scuola incontreremo personaggi sempre più bizzarri, come ragazzi che mangiano vetro per divertimento, chi si diverte a strappare i capelli altrui o addirittura veri e propri orsi (non chiedeteci il perché), per arrivare a fare la conoscenza di personaggi storici come Cleopatra, Napoleone e chi più ne ha più ne metta.



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E' già cominciata la lezione?



La storia dell'istituto, le cospirazioni e quant'altro sono quasi del tutto inutili ai fini del gioco. La maggior parte del tempo la trascorreremo svolgendo quest principali e secondarie che non hanno né capo né coda; missioni prive di ogni logica che ci costringeranno a visitare in continuazione i luoghi già esplorati solo per svolgere mansioni che divertiranno Alan e Paul, il più delle volte vaghe. Di rado saranno forniti utili indicazioni sul loro svolgimento; ci sarà da decifrare le parole di chi ci affida una quest, e considerando l'inglese stretto non sarà facile venirne a capo.



Il più della storia la si vive praticamente nell'immaginazione del protagonista, il quale, mentre cercherà di fare bella figura con gli altri studenti, starà perennemente giocando a una variante di D&D, a cui si ispira il curioso inventario, formato non da armi quali spade o scudi, bensì da oggetti atipici come palloncini a forma di spada, secchi da usare come elmi o un pigiama che funge da armatura.



Buona parte delle missioni, che siano principali o meno, sono considerabili semplici riempitivi, che nel tentativo di allungare l'esperienza finiscono per annoiare il giocatore con obiettivi da svolgere sempre simili tra loro e lunghi muri di testo da sopportare. La storia manca di mordente e la sua gestione è, purtroppo, uno degli elementi meno riusciti del gioco, digeribile solo grazie alle buone dosi di comicità condita dalla superba caratterizzazione dei personaggi e dalla sottile critica alla società americana.



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30 maggio 2018 alle 16:40

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