Yoku's Island Express - recensione
Per quanto un certo idraulico baffuto continui a spadroneggiare attirando milioni e milioni di giocatori senza disdegnare dei cambiamenti anche molto importanti nella formula e nelle meccaniche di gioco, il genere platform non è di certo uno dei più in voga in questi ultimi anni, soprattutto tra le grandi compagnie. Certo, ci sono le eccezioni come l'Unravel sostenuto da EA (comunque un progetto indie) ma quando un capolavoro come Rayman Legends delude le aspettative di vendita di Ubisoft relegando l'uomo melanzana nel dimenticatoio c'è inevitabilmente qualcosa che non va.
Se da una parte le grandi produzioni latitano dall'altra quelle indie proliferano. Per quanto meno inflazionati rispetto ai roguelike/roguelite, i platform indipendenti non mancano di certo e in alcuni casi si fondano su idee davvero eccelse. Mettendo da parte la deriva puzzle/platform "d'atmosfera" di Inside e Little Nightmares, c'è spazio per idee straordinarie e vincenti come quelle di Snake Pass, una piccola perla che abbandona una meccanica cardine del genere come il salto in favore della fisica legata agli spostamenti del serpente protagonista.
La forza delle idee è da sempre uno dei più grandi vanti del panorama indie e gli svedesi di Villa Gorilla di idee ne hanno davvero parecchie. Yoku's Island Express è da anni il sogno da realizzare a tutti i costi per il piccolo team con base in quel di Stoccolma. Un sogno a dir poco bizzarro che però ha trovato in un nome storico come Team 17 la sponda necessaria per sbarcare su PC, PS4, Switch e Xbox One. Grazie a questa uscita multipiattaforma tutti possono vivere in prima persona le piccole avventure di Yoku e proprio tutti dovrebbero assolutamente farlo.
