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For The King - recensione

Il genere RPG è probabilmente uno dei più ibridati in assoluto; le sue meccaniche si sposano bene con il medium videoludico in generale (progressione, skill, abilità, profondità tematica) e qui, probabilmente, risiede la ragione del suo successo e della sua popolarità. Anche il genere, decisamente minore, dei boardgame virtuali sta vivendo un buon periodo: titoli come Armello, Antihero e Through The Ages hanno portato questo tipo di giochi a un pubblico più vasto del solito, trainati dall'ondata revival che sta attraversando il settore dei giochi di società fisici.



For The King è un titolo che si posiziona esattamente nel punto d'incontro di questi due generi, portando il classico 'adventuring' RPG su una plancia a esagoni (quindi a movimenti a turni), concentrandosi sui combattimenti e offrendo una peculiare struttura di gioco piegata alle dinamiche cooperative.



Il gioco inizia abbozzando una storia abbastanza banale che comprende la solita minaccia totale globale su un regno di fantasia e sui suoi governanti. Il chaos, non meglio definito se non con una serie di nomi minacciosi e locazioni potenzialmente pericolose, è il vostro nemico principale e va sconfitto principalmente completando quest che si recuperano sulla mappa e si raggiungono sempre procedendo sulla mappa. Oltre alla campagna principale For The King offre anche altre due campagne minori con obiettivi relativamente più semplici.

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8 luglio 2018 alle 12:40