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Earthfall - recensione

Il mercato dei videogiochi è spesso molto difficile da etichettare, ogni giorno potrebbero veder la luce generi o sottogeneri inediti, oppure ibridazioni partorite da fantasiosi designer. Quando una novità giunge sull mercato tutti gli addetti ai lavori prestano attenzione ai neo arrivati, cercando di cogliere il segreto del loro successo.



Sono passati anni dal rilascio di Left 4 Dead, titolo con cui Valve inaugurava un sottogenere degli sparatutto basati sulla cooperazione di quattro menti umane contro l'intelligenza artificiale di nemici abbastanza semplici, ma presenti in un numero tale da sopperire qualsiasi mancanza di raziocinio. Da questo storico FPS abbiamo visto nascere progetti più o meno ispirati, ad esempio il particolare Warhammer: End Times - Vermintide, ma in cuor nostro abbiamo sempre sperato che Valve stessa giungesse a noi con il fatidico terzo capitolo della guerra agli zombi.



Senza lasciarsi andare a facili battute su Gabe Newell e la sua incapacità di arrivare ad un numero superiore al due è necessario quindi correre ai ripari, e se lanciarsi in team di elfi e nani non fa per voi il menu odierno prevede una massiccia dose di alieni pronti ad invadere la terra. Earthfall punta ad essere un vero e proprio seguito spirituale di Left 4 Dead, ma la mera riproduzione non deve essere l'obiettivo di questo progetto indipendente. Scopriamo quindi se Davide può insegnare a Golia qualcosa, anche a distanza di tempo.

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13 luglio 2018 alle 10:50