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Happy Birthdays - recensione

I "simulatori di vita" o "simulatori di divinità" sono un genere gestionale molto apprezzato, che su console ha sempre faticato ad imporsi. Gli ecosistemi evolutivi spesso spaventano i giocatori meno esperti nel gestire mondi completamente aperti e plasmabili, motivo per cui serie storiche come Black & White e Populous sono rimaste confinate quasi esclusivamente su PC, lasciando alle console titoli più leggeri come The Sims o Harvest Moon. Proprio quest'ultimo titolo non è stato tirato in ballo a caso visto che uno dei suoi creatori, Yasuhiro Wada, è il responsabile di Happy Birthdays, il gioco di cui vi stiamo per parlare.



Non è un simulatore di compleanni come il titolo potrebbe farvi pensare. È invece una colorata simulazione simil-educativa che vi permetterà di creare e modificare il mondo di gioco, popolandolo di creature dal look buffo e simpatico. Alcuni di voi forse ricordano un titolo simile uscito circa un anno fa su PlayStation 4 e PC. Si chiamava Birthdays: The Beginning ed era sostanzialmente lo stesso gioco arrivato proprio in questi giorni su Nintendo Switch. L'unica differenza è come sempre rappresentata dalla possibilità di giocare "on-the-fly" in modalità portatile, sfruttando tra l'altro i comandi touch.



Chi non si è mai avvicinato a titoli di questo genere avrà vita facile grazie ad un tutorial che spiega esaurientemente i comandi e introduce progressivamente tutte le meccaniche di Happy Birthdays. Al vostro fianco avrete una guida che risponde al nome di Navi, che vi spiegherà il perché del vostro arrivo in quello strano mondo. In parole povere: dovrete creare la vita, primordiale all'inizio ma sempre più evoluta e intelligente con il passare del tempo. L'atto "finale", ovviamente, sarà la creazione dell'uomo.

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15 luglio 2018 alle 10:40