Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

The Lost Child - recensione

Nonostante la proliferazione del genere su PS Vita, nonostante l'evidente e prepotente sdoganamento di questa tipologia di videogiochi anche nel nostro continente, in pochi avrebbero scommesso che il sequel/spin-off del particolarissimo (e bellissimo) El Shaddai: Ascension of the Metatron avrebbe aderito ai rigidi canoni e alle ferree regole dei dungeon crawler.



Dopo lo sperimentalismo a trecentosessanta gradi del prequel, Sawaki Takeyasu, producer di quella che può definirsi a tutti gli effetti una saga, ha preferito battere sentieri più sicuri, spingendosi in un territorio già esplorato da altri game designer e dai confini ampiamente noti. Quello di The Lost Child, insomma, è un viaggio piuttosto prevedibile nello svolgimento, comunque foriero di divertimento e passaggi soddisfacenti, soprattutto per chi ha spolpato a dovere l'avventura di Enoch.



Nell'incipit, difatti, si viene accolti da un volto piuttosto noto ai fan, proprio a sottolineare e sancire una continuità che The Lost Child sviluppa progressivamente tirando in ballo personaggi ed eventi già apparsi ed accaduti in passato.

Continua la lettura su www.eurogamer.it

21 luglio 2018 alle 13:10