Earth Atlantis – Recensione
Equipaggio sulla plancia, bisogna ultimare i preparativi. Chiudere il portello. Assumere ruolo immersione. Pronti per l'immersione. Immersione completata. Verificate il sonar e modificate la rotta: 33° a nord si staglia la Statua della Libertà. Continuiamo a procedere più a fondo. Fate attenzione, c'è un altro di quegli autobus sprofondati a bloccare il passaggio. Tutti ai posti di combattimento, obiettivo identificato. La piovra gigante è davanti a noi e non esiterà a usare i suoi colpi elettrificanti e i suoi tentacoli meccanici contro di noi.
Questa non è una classica battuta di caccia né una tranquilla missione di ricognizione nel più profondo degli oceani. Earth Atlantis ci pone alla guida di un sottomarino e ci obbliga ad accettare una missione pericolosa, quella cioè di ripristinare gli equilibri fra specie viventi in una Terra che riscrive la nostra concezione di mondo e si presenta come un unico, grande mare.
Il prodotto sviluppato da Pixel Perfex è uno shoot ‘em up in due dimensioni con elementi roguelike, un titolo che si inscrive in uno dei generi più classici del panorama videoludico e lo fa cercando di imbastire un'esperienza ambientata in un futuro distopico tutt'altro che piacevole. Immergiamoci insieme in questa barriera corallina di nemici, pungiglioni e scosse elettriche.

In fondo al mar, in fondo al mar…
Il grande cambiamento climatico arrivò alla fine del XXI secolo. Il novantasei per cento della superficie terrestre è sommerso dalle acque. La civiltà umana è decaduta. Le macchine hanno assunto le sembianze di animali marini. L'oceano è pieno di mostri ibridi bestia-macchina. Tu sei un cacciatore: che il tuo viaggio abbia inizio…
L'incipit narrativo che ci viene mostrato non poteva essere più cristallino. Ci stiamo tuffando in un futuro che nessuno scienziato avrebbe potuto prevedere, dove i territori a noi conosciuti non hanno avuto modo di unirsi (o riunirsi) nella cosiddetta Pangea, ma sono inevitabilmente stati inghiottiti dalle acque. Uno spazio pressoché infinito dove creature marine dotate di impianti artificiali meccanici hanno preso il sopravvento sugli altri esseri viventi e sugli umani, che hanno lasciato traccia di sé attraverso vecchie impalcature, statue, veicoli e molto altro finiti nel fondo di questo ambiente ostile.
Noi siamo l'unica speranza per i pochi sopravvissuti, gli unici in grado di ripristinare un ecosistema sull'orlo dell'esplosione. A bordo del nostro agile sottomarino, disponibile in quattro diverse tipologie dopo il completamento della modalità principale, partiremo da una boa, il nostro punto di partenza che funge da checkpoint, alla volta dell'oceano più profondo. L'ambiente di gioco, seppur in due dimensioni, rende bene l'idea di uno spazio abnorme che ci si aspetterebbe di trovare in uno dei grandi oceani, giocando molto sui movimenti che può compiere un veicolo come quello consegnatoci.

Per il corpo di mille balene!
La semplicità estrema è l'imperativo da seguire per quanto riguarda i comandi: invertire la direzione del veicolo, muoversi e sparare sono gli unici input che saremo in grado di dare, pad alla mano; gli ordini sono talmente esigui che i comandi si ripetono su più tasti, così che per esempio si potrà sparare con uno dei tasti dorsali o anche con il tasto X. Manca un sistema di personalizzazione dei comandi, che sarebbe stato senz'altro d'aiuto.
Mettiamo subito le mani avanti. Earth Atlantis è un passatempo divertente che rischia di lasciarvi incollati allo schermo più del dovuto, determinati a eliminare un ultimo boss. Proprio questi giocano un ruolo chiave in tutta la partita: non sono posizionati alla fine di una lunga schiera di nemici, o al termine di qualsiasi livello come siamo soliti vedere in altre esperienze videoludiche, bensì in punti sparsi della mappa. La libertà di agire tanto quanto la responsabilità ricaduta su di noi è smisurata; potremo scegliere se dirigerci direttamente verso il nemico più grande, evitando tutti gli eserciti marini che ci accerchieranno ma rischiando di essere uccisi in pochi secondi, o passare attraverso tutte le creature minori, più deboli, ma utili per il nostro addestramento.
