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Adventure Time: Pirates of the Enchiridion – Recensione

Adventure Time: Pirates of the Enchiridion è soltanto l'ultimo arrivato tra i titoli che prendono ispirazione dalla buffa, folle e riuscitissima serie a cartoni animati ideata da Pendelton Ward.



Anche questa volta, partiremo all'avventura nei panni di Finn e di Jake, il suo cane magico e trasformista. Finn e Jake si risvegliano un bel giorno trovando la loro casa, e tutto il Regno di Ooo (per chi non lo sapesse, è ciò che rimane del nostro mondo dopo che una spaventosa guerra nucleare ha distrutto tutto e riportato la magia sul pianeta), semi alluvionata per colpa dello scioglimento dei ghiacci dell'ex regno invernale di Re Ghiaccio, uno dei principali villain della serie. I nostri eroi si metteranno subito in viaggio sulla loro nave nuova di zecca per scoprire la causa di questa catastrofe e per riportare il Regno di Ooo alla “normalità”.




Adventure Time: Pirates of the Enchiridion si presenta al giocatore come un action RPG suddiviso in una fase di esplorazione, sia a bordo della nostra nave sia a piedi, dove sarà possibile anche utilizzare le caratteristiche peculiari dei personaggi, caratterizzati in maniera davvero fedele alla serie animata e, una volta che si entra a contatto con qualche nemico, una fase di combattimento a turni molto classica dove dovremo tenere in considerazione le varie caratteristiche di ogni personaggio. Inizialmente potremo contare soltanto sui due protagonisti principali, Jake e Finn, ma nel prosieguo della vicenda, alla nostra ciurma si aggiungeranno anche altri, come il simpatico BMO, una sorta di Gameboy senziente, e la cara (ma inquietante) Marceline, la Regina dei Vampiri.



Come in ogni RPG che si rispetti, anche in Adventure Time: Pirates of the Enchiridion guadagneremo esperienza combattendo e risolvendo enigmi e side quest. Questa esperienza verrà poi utilizzata per far crescere i nostri vari personaggi. Il sistema di avanzamento non è nulla di particolarmente complesso e profondo, ma permette di evolvere i personaggi in maniera fedelissima a quanto accade nella serie a cartoni. Il che da al gioco delle sfumature tali che giocandolo, sembra davvero di trovarsi all'interno di un qualsiasi episodio di Adventure Time.



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Dal punto di vista tecnico, Adventure Time: Pirates of the Enchiridion si è comportato in maniera egregia sulla nostra PlayStation 4, con una grafica non troppo elaborata, ma che fa il suo dovere in maniera ineccepibile, catturando in tutto e per tutto lo spirito del cartone e delineando in maniera ottimale sia i personaggi che le ambientazioni. Di rallentamenti nemmeno l'ombra, l'unica cosa che non mi ha convinto tantissimo, nelle fasi di esplorazione appiedata, è la gestione di alcune collisioni, soprattutto quando si tratta di eseguire dei salti verso una piattaforma. Nulla di drammatico (e il gioco non punta certo al platforming) ma in alcuni casi possono rivelarsi un po' noiose. Bene anche il comparto sonoro, con le voci (in inglese, ma comunque sottotitolato in italiano) dei doppiatori originali.



A livello di giocabilità, Adventure Time: Pirates of the Enchiridion si presenta come un simil open world per quanto riguarda le fasi di esplorazione, sia terrestre sia marittima, con larga possibilità di roaming ma senza poter davvero decidere in autonomia dove andare. Quando siete al comando della vostra imbarcazione le uniche cose da fare saranno raccogliere utili materiali e combattere nemici più o meno casuali, durante le fasi terrestri sarete chiamati anche a risolvere semplici enigmi ambientali per poter proseguire. Nella stragrande maggioranza dei casi, questi enigmi potranno essere risolti utilizzando una delle abilità peculiari di ogni personaggio giocabile, che ricordiamo essere Finn, Jake, BMO e Marceline.



Quando poi ci si dovesse trovare faccia a faccia con un avversario, sia sulla terraferma che in navigazione, partirà la fase di combattimento a turni, strutturata in maniera che più classica non si può: i personaggi con velocità o iniziativa agiscono per primi, si può decidere chi e come attaccare, si ci può mettere in posizione di difesa, uso oggetti e mosse speciali. Insomma, assolutamente nulla di nuovo.



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La quest principale fila via veloce e senza troppi intoppi, le quest secondarie non sono tantissime e nemmeno troppo esaltanti, cosa che non contribuisce a aumentare la longevità . Inoltre, cosa dovuta probabilmente al fatto che il gioco è pensato anche per un pubblico più giovane, esso non presenta neppure un alto livello di sfida. Qualche problema possono darlo alcuni boss e qualche scontro in cui siamo un po' a corto di oggetti curativi ma, nel complesso, ostacoli grossi non se ne presentano mai.



Adventure Time: Pirates of the Enchiridion è ottimo nel trasmettere l'atmosfera della serie tv, offrendo un'esperienza di gioco più che soddisfacente per appassionati e giocatori più giovani. Per il resto, si presenta come un gioco senza infamia e senza lode, con alcuni ottimi spunti e trovate, ma decisamente non in grado di emergere dalla massa.



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23 luglio 2018 alle 09:10

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