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Flipping Death - recensione

Gli Zoink, già autori di Stick It to the Man e Zombie Vikings, stanno per tornare con un nuovo e particolarissimo titolo. Il peculiare tratto artistico di Klaus Lyngeled e la penna di Ryan North - già vincitore di un Eisner Award - hanno partorito un folle mondo tutto da scoprire, pregno di misteri da risolvere e di spiriti vaganti in cerca dell'eterno riposo: questo è il contesto in cui si muoverà Penny Doewood, sostituta della Morte e protagonista di Flipping Death.



"Funerali sensibili per persone sensibili": l'insegna dell'agenzia funebre presso la quale lavora Penny viene flebilmente illuminata dalla luce lunare, quasi come fosse un oscuro presagio. La giovane, appena licenziata da un grottesco responsabile, raggiunge Elliot, il suo fidanzato, per distrarsi e dare una svolta alla giornata: non può immaginare che, di lì a poco, avrà a che fare con la morte in modo completamente differente.



Senza dirvi troppo su come Penny incontrerà la propria fine, vi basti sapere che verrà catapultata in una sorta di "dimensione specchio" del mondo reale, appartenente ai defunti. Qui incontrerà la Morte in persona che, bisognosa di una vacanza, le conferirà falce e mantello per poi teletrasportarsi sulla Luna, l'unico luogo del creato privo di trapassati. Dopo aver superato la fase di "negazione", tipica di chi non si è ancora reso conto di essere morto, Penny intraprende la nuova carriera da Mietitrice, tentando al contempo di far luce sulla sua misteriosa dipartita.

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7 agosto 2018 alle 18:20