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Gamescom 2018: Devil May Cry V - prova

La serie di Devil May Cry è una di quelle che la scriteriata gestione delle proprietà intellettuali di Capcom degli anni scorsi sembrava aver destinato all'oblio. Il destino di Dante e Nero sembrava segnato, soprattutto considerando che il coraggioso reboot ad opera di Ninja Theory fu, nonostante l'apprezzamento di molti, un disastro sia commerciale che di immagine.



Per fortuna il publisher nipponico sembra essere riuscito negli ultimi anni a recuperare la credibilità perduta attraverso una serie di operazioni commerciali incredibilmente apprezzate dai suoi fan.Tutto, come sempre o quasi, ruota intorno a Resident Evil e dopo un sorprendente settimo capitolo e un riuscitissimo remake del primo episodio, finalmente Capcom sembra avere sufficiente ossigeno per potersi dedicare agli altri suoi storici brand.



Prima è stato il turno di Monster Hunter che, grazie a World, è riuscito forse ad abbattere definitivamente la ritrosia del pubblico occidentale, mentre adesso è giunto il momento di Devil May Cry. L'obiettivo è recuperare i fan persi per strada, provando a dare loro tutto quello che hanno sempre chiesto a gran voce. Lo spirito restauratore, lo si capisce già dal titolo: non una sigla, non una qualche suffisso strano, ma un bel 5 a segnalare l'appartenenza al filone principale.

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30 agosto 2018 alle 12:10