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Warhammer 40.000 Inquisitor Martyr - recensione

Dopo essersi fatto le ossa con la serie The Incredible Adventures of Van Helsing, i ragazzi di NeoCore Games hanno deciso di cambiare scenario facendosi un viaggetto nello spazio, ma rimanendo comunque saldamente ancorati al mondo degli Action-RPG che ben conoscono. Confrontarsi con il marchio Warhammer però non dev'essere stato uno scherzo. L'universo creato da Games Workshop è ormai sconfinato e può vantare una foltissima schiera di fan in tutto il mondo. Un passo falso, una parola detta fuori posto e ti ritrovi con milioni di denti alla giugulare.



Inevitabile poi il confronto con sua maestà Diablo, termine di paragone imprescindibile per tutti i giochi che appartengono a questo genere. Puoi cambiare ambientazione, modificare una miriade di aspetti del gameplay, inserire come protagonista una mela danzerina ma verrai sempre e comunque messo sulla bilancia con la leggendaria saga Blizzard.



Prima di scoprire come Warhammer 40.000 Inquisitor Martyr se la sia cavata, è doveroso dare una minima traccia della trama, che si svolge nel settore Caligari. Una nave chiamata Martyr è scomparsa da anni in seguito a strane anomalie e indovinate un po'? Il vostro personaggio viene incaricato dai severi Lord Inquisitori di indagare sull'accaduto. Sappiamo già dove tutto questo andrà a parare, vero?

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7 settembre 2018 alle 17:10