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Okami HD - recensione

Spiegare perché Okami sia tutt'ora in grado di incantare, anche a distanza di dodici anni dalla sua originaria release su PlayStation 2, è piuttosto semplice. Esattamente come tanti altri classici senza tempo, produzioni che in un modo o nell'altro hanno fatto storia e segnato tappe importanti nell'evoluzione dei videogiochi, basa la sua fortuna su caratteristiche che non invecchiano, efficaci ed efficienti oggi come allora.



Da titolo di nicchia distribuito alla bell'è meglio, soprattutto nel nostro continente, il capolavoro, che narra dell'epopea della dea Amaterasu, nel corso degli anni ha beneficiato di numerosi porting e rimasterizzazioni, entrando a far parte della softeca di diverse console a cavallo di più generazioni. Dopo aver goduto di una seconda giovinezza su Wii, Okami, nella sua edizione in alta definizione, torna a calcare il palco di una piattaforma realizzata dall'azienda di Kyoto, in una forma che, come prevedibile, beneficia e non poco dell'opzionale portabilità garantita da Nintendo Switch.



Da questo punto di vista, affrontiamo immediatamente l'aspetto più importante e spinoso della questione, possiamo tirare un sospiro di sollievo. Sia sul televisore di casa, sia stringendo tra le mani display e coppia di Joy-Con, la grafica della produzione Capcom non ha subito alcun downgrade significativo. Certo, la risoluzione non raggiunge i livelli dell'edizione vista in azione su PlayStation 4, ma anche i più pretenziosi avranno davvero poco di cui lamentarsi, non fosse per un frame-rate che, fortunatamente solo in rare occasioni, inciampa nelle situazioni più concitate.

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11 settembre 2018 alle 10:40