Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

The Spectrum Retreat – Recensione

Di giochi strani in passato ne ho provati molti e devo dire che non sempre l'essere particolari ripaga anzi, spesso si viene additati come una mosca bianca da cui stare alla larga continuando a seguire quello che viene definito “normale”. Se uno dovesse basarsi su tutto ciò, The Spectrum Retreat, non dovrebbe esistere ma spesso il coraggio ripaga, la follia che solo un quindicenne può avere con quel misto tra incoscienza e sfacciataggine, in questo caso ci ha portato alla luce una vera e propria perla e se queste sono le premesse, ne vedremo delle belle.



Dan Smith infatti è nel periodo adolescenziale quando crea questo gioco che gli permette di conquistare il Game Making Award al BAFTA 2016 e viene subito catturato dal famoso publisher Ripstone che come un attento osservatore calcistico delle giovanili, acquisisce quello che potrebbe essere un futuro top player del videogioco.



http://www.gamescore.it/wp-content/uploads/2018/09/the-spectrum-retreat-2-1024x576.jpg



Benvenuti al Penrose Hotel, da qui sarà difficile andarvene!



Che sia chiaro e lo premetto già dall'introduzione, The Spectrum Retreat non è esente da errori e piccoli difetti, ma se pensiamo effettivamente che il tutto è stato creato da una sola persona e per giunta di giovane età, è normale che l'entusiasmo si elevi ancor di più per un gioco che comunque propone di farvi passare molte ore di divertimento ma soprattutto di ragionamento tra i molti enigmi disseminati in un hotel dai numerosi misteri.
Penrose Hotel, una stanza asettica, ma come ci siamo arrivati?



Appena avviato il gioco, faremo conoscenza con il nostro protagonista, un uomo di nome Alex e ci ritroviamo all'interno di una stanza d'albergo molto ordinata e alquanto asettica. Immediatamente ci viene suggerito di uscire dalla stanza e recarci nella sala da pranzo dove godere di un' ottima colazione ma già uscendo dalla porta capiamo che qualcosa non va.



http://www.gamescore.it/wp-content/uploads/2018/09/the-spectrum-retreat-3-1024x576.jpg



Un discopub? Si balla? No, l'ennesimo enigma!



Il Penrose Hotel, infatti, è gestito completamente da angoscianti androidi, il cui unico scopo e farci eseguire sempre le stesse operazioni. Siamo all'interno di un incubo o un sogno? Ancora non lo sappiamo ma l'importante sarà eseguire come un mantra le stesse azioni giorno dopo giorno: svegliarsi, fare colazione, risolvere i vari enigmi e missioni che avremo davanti i nostri occhi, ritornare in stanza e infine riposarsi.



Gli obiettivi del gioco ci saranno svelati man mano da un' interlocutrice misteriosa, una donna di nome Cooper, che comunicherà con noi tramite un particolare smartphone che potremo raccogliere durante la nostra avventura. La donna sembra avere intenzioni molto positive, cercando in ogni modo di farci uscire finalmente dall'albergo ma col susseguirsi dei giorni, ci verranno svelati molti episodi della triste vita di Alex e della sua famiglia che ci permetteranno ben presto di far completamente luce su tutto questo mistero.



http://www.gamescore.it/wp-content/uploads/2018/09/the-spectrum-retreat-4-1024x576.jpg



Consierge? Perché è così immobile?



Considerazioni finali



The Spectrum Retreat è davvero un gioco ben fatto con una forte carica di angoscia che non trasmette subito ma che ci viene iniettata col passare delle ore. Girare in questo albergo, non trovare traccia di un essere umano, dialogare esclusivamente con androidi senza volto e quindi senza emozioni ci fa' capire il dramma di una persona che non sa dove si trova ed è costretta ad eseguire delle missioni per far luce sulla sua vita e sul perché si trova in quella situazione.



http://www.gamescore.it/wp-content/uploads/2018/09/the-spectrum-retreat-1-1024x576.jpg



Un bagnetto? Non ci è concesso… solo mangiare, risolvere enigmi e dormire!!!



Graficamente il gioco è lodevole anche se molto artigianale a causa di un budget comunque limitato. Tutto è molto statico per la mancanza di animazioni e molte texture sono davvero semplici, insomma niente di cui gridare al miracolo. Comunque il motore grafico Unity il suo sporco lavoro lo fa' e il tutto gira a 1080p e 30fps in modalità docked mentre in portabilità avremo il downgrade a 720p con la conferma dei 30fps.



Il gameplay è semplice e consiste in due fasi, esplorazione e risoluzione di enigmi, ben distinte ma ognuna legata all'altra in maniera indissolubile. Ci dovremo muovere attraverso lo stick sinistro mentre con lo stick destro e i pulsanti potremo compiere alcune azioni. Esploreremo completamente l'albergo cercando di accedere a molte stanze bloccate attraverso dei codici da ritrovare sparsi nell'ambiente ma soprattutto risolvere molti enigmi che ci si pareranno davanti e che solo con tanto ingegno riusciremo a decifrare.



http://www.gamescore.it/wp-content/uploads/2018/09/the-spectrum-retreat-5-1024x576.jpg



Enigmi colorati come se piovesse!!!



Gli enigmi però con cui ci divertiremo di più sono sicuramente quelli da risolvere attraverso l'uso dello speciale smartphone che ci permetterà di spostare anche le colorazioni di alcuni oggetti e nello special modo di barriere che ci si pareranno davanti e solo grazie al cambio tonalità ci permetteranno di essere agevolmente sorpassate. La difficoltà inizialmente si attesta su livelli molto bassi ma col procedere dell'avventura, le cose si faranno sempre più ostiche fino ad arrivare agli ultimi enigmi dove la nostra materia grigia sarà messa duramente alla prova.



Le musiche e il sonoro si attestano su livelli sufficienti con una strumentale che ci accompagnerà durante il nostro peregrinare nel Penrose Hotel. Anche la longevità è buona ma dipenderà molto dalle vostre capacità di risoluzione degli enigmi e quante ore dedicherete all'esplorazione dell'hotel. Il gioco propone tutti i dialoghi in lingua inglese ma ottimamente sottotitolati anche in italiano per permetterci di godere di un ottima trama che si lascerà scoprire solo con il tempo svelandosi pian piano.



The Spectrum Retreat fa tutto quello che deve in maniera convincente ma senza mai eccellere, sicuramente a causa della giovane età e dell'inesperienza del suo creatore, ma le basi risultano molto buone e il futuro per questo ragazzo, radioso. Ne consiglio l'acquisto a tutti gli amanti degli enigmi, delle avventure vecchia maniera e a chi adora le atmosfere alla Wayward Pines.




L'articolo The Spectrum Retreat – Recensione proviene da GameScore.

Continua la lettura su www.gamescore.it

16 settembre 2018 alle 11:10