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Nintendo Labo Toy-Con 03: Kit veicoli - recensione

Quando lo scorso aprile abbiamo aperto per la prima volta la voluminosa confezione di un Kit Labo, il nostro battito cardiaco ha subito una violenta impennata per l'emozione. Alcuni potranno trovare quest'affermazione un filo esagerata, un'iperbole gettata in pasto ai lettori con intenti puramente retorici. In fondo, si tratta di semplici giocattoli di cartone, non stiamo mica parlando del nuovo sandbox open world as a service che deve rivoluzionare il mondo dell'intrattenimento elettronico!



Ma Nintendo, nel suo piccolo, ha proposto una rivoluzione inversa, quasi involutiva. Labo è un prodotto che tenta di ridare corpo e materia ad un'attività ludica che diventa più evanescente ogni giorno che passa. Uno strumento per richiamare i giocatori più giovani dai mondi virtuali che tanto spesso li trattengono prigionieri, per stimolare la loro creatività e allo stesso tempo riconnettere in parte quei legami familiari che, a causa di smartphone, social media e videogiochi, si vanno via via indebolendo.



Una rivoluzione che potrebbe facilmente fallire. In un'epoca in cui tutti vogliono giocare a Fortnite fin dalla più tenerà età, i Toy-Con appaiono decisamente anacronistici. Il futuro di questo esperimento è incerto, e i dati di vendita buoni ma non esaltanti rafforzano dubbi e scetticismi. Nonostante ciò, l'emozione provata davanti a quella confezione è genuina. Sapevamo di trovarci davanti a qualcosa di unico, di mai visto prima, e a prescindere da successi commerciali e da ipotetiche ripercussioni sociali, aprire la scatola è stato il primo passo di un avvincente percorso di scoperta.

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18 settembre 2018 alle 12:10