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Towerfall - Recensione Nintendo Switch

Avete mai sentito parlare della Ouya? Per chi non ha idea di che cosa si tratti ecco un piccolo sunto: console open source basata sul sistema operativo Android, finanziata con la bellezza di 8 milioni di dollari tramite crowdfunding. Rilasciata nel 2013, ne è stata cessata la produzione solo due anni dopo. Ma perché iniziare con una digressione su questa più che fallimentare meteora del mercato videoludico? Beh non avrà certo avuto il tempo di lasciare il segno, ma qualcosa di buono, anzi ottimo, ce lo ha lasciato eccome: Towerfall.



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Forse non tutti sanno che il gioco della Matt Makes Games ha esordito proprio su questa console, prima di essere trasposto su praticamente tutte le piattaforme possibili ed immaginabili. Tutte tranne una: Nintendo Switch non poteva fregiarsi della presenza di questo piccolo capolavoro local multiplayer…almeno fino ad ora.



Towerfall non è certo un gioco che punta ad impressionare per la storia narrata o la grafica fotorealistica, quello che conta è il puro e sano divertimento di riuscire a sovrastare i propri amici/nemici a forza di riflessi e inaspettati skill shot (o meno).



Il gioco si presenta con una pixel art minimale ma molto curata, sia nei particolari che nelle animazioni. I personaggi disponibili sono 8, ognuno caratterizzato da un colore ben definito e una versione alternativa. Grafica bidimensionale con visuale laterale come un qualsiasi platformer vecchio stampo che si rispetti. Solo che qui non ci sono livelli che scorrono dal punto A al punto B, i livelli sono dei singoli quadri fissi con i lati in comunicazione tra opposti. Non si può certo gridare al miracolo di fronte ad una grafica del genere ma il suo lavoro lo svolge egregiamente. Nessun rallentamento (ci mancherebbe), nessun dubbio su cosa si stia guardando (vero Crawl?) e responsività dei controlli al centesimo di secondo.



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Il gioco di per se è un archery game con una sana dose di platforming: gli avversari si sconfiggono sia infilzandoli con una freccia, sia saltandogli in testa alla Super Mario, sia colpendoli indirettamente con elementi dello scenario. I controlli sono estremamente semplici ed intuitivi, un tasto per saltare, uno per scoccare frecce e uno per un brevissimo scatto salvavita. La levetta analogica serve sia a spostarsi che a mirare in una delle 8 direzioni possibili (su/giù, destra/sinistra e le quattro diagonali). Tutto qua. Questa semplicità fa si che chiunque possa impugnare un joycon e cominciare a divertirsi praticamente da subito. Il fatto che le frecce abbiano la capacità di aggiustare lievemente la traiettoria permette di concentrarsi più sull'azione che sul tiro in se. Aggiungete diversi tipi di freccia, power up vari e il divertimento è servito.



Il numero di frecce è limitato, solitamente si inizia con tre, ed una volta scoccata la freccia resterà visibile a tutti, in attesa di essere raccolta. Eh si, un fattore molto importante per rimanere in vita è saper gestire al meglio le proprie frecce, restare senza vuol dire essere alla mercè degli avversari oppure esser obbligati a rischiare manovre azzardate nel tentativo di recuperarne una.



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Chi volesse migliorarsi scoprirà molto presto che la semplicità è solo apparente, tra wall jump, hyper jump, dodge catch e quant'altro si tratta di un gioco competitivo bilanciato alla perfezione che sa regalare immense soddisfazioni una volta padroneggiato al meglio.



Questo livello di profondità potrebbe generare degli squilibri pesanti tra giocatori di esperienza non uniforme, andando ad inficiare il divertimento di alcuni. Per ovviare a questo, relativo, problema il gioco permette di andare a personalizzare sul singolo giocatori una miriade di parametri per bilanciare al meglio le partite e tenere tutti in gioco. Tra aiuti, power up o svantaggi ci si può sbizzarrire all'infinito. La possibilità di giocare a squadre diversamente composte aggiunge ancora più pepe al tutto.



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La versione Switch di Towerfall comprende già le espansioni Dark World e Ascension che, oltre ad aumentare il numero di personaggi e livelli giocabili, aggiungono due interessanti modalità cooperative da 1 a 4 giocatori. Una piacevole aggiunta che permette di godersi il gioco in maniera differente.



Una chicca è la presenza di Madeline come personaggio giocabile. Come chi è Madeline?? Urge un'ulteriore digressione: Matt Thorson ha già avuto a che fare con la fortunata ammiraglia di casa Nintendo, con un risultato che definire eccellente è poco. Infatti il suo primo gioco per Switch, ma ultimo in ordine cronologico, è stato Celeste, una perla pura fatta di pixel e sudore, accurato level design e precisione. Dopo pochi secondi di Towerfall si capisce subito da dove Matt abbia preso le idee per il suo più recente gioco. Ecco, Madeline è la protagonista di Celeste.



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In questa sua ultima versione Towerfall permette di giocare fino a 6 persone in contemporanea sulla stessa console, utilizzando livelli più larghi creati appositamente. Sono anche presenti delle sfide a tempo, quadri fissi in cui colpire tutti i bersagli rimanendo sotto una certa soglia. Ci sono diversi gradi di sfida dove il maggiore è al limite dell'estremo, praticamente irrealizzabile (vero side C di Celeste?). Purtroppo non esistono nè la possibilità di giocare online, il divertimento è soltanto locale, nè una vera e propria modalità single player, con arcieri “intelligenti” gestiti dall'IA.



Towerfall è il re incontrastato dei giochi multiplayer da divano, un concentrato di frenesia e divertimento, dove una partita tira l'altra facendovi perdere in compagnia il senso del tempo. Perfettamente godibile in modalità tabletop, si può giocare praticamente ovunque e con chiunque. Se vi capita spesso di trovarvi in due o più correte a prenderlo, un piccolo capolavoro che saprà regalarvi grosse soddisfazioni (se non l'avete fatto correte subito a recuperarvi Celeste, per quando non potete giocare a Towerfall!!!).

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27 settembre 2018 alle 10:01