Warriors Orochi 4 - recensione
Koei Tecmo torna su piazza con il quarto capitolo di una delle sue serie musou, Warriors Orochi. Dopo le pressoché interminabili saghe di Dynasty Warriors e Samurai Warriors, ecco il nuovo capitolo della serie crossover che pone a stretto contatto gli universi fantasiosi - e piuttosto distanti - della Cina dei Tre Regni e del Giappone delle Guerre di Unificazione.
La premessa narrativa da cui muove l'intera saga è legata alla figura del Re Serpente Orochi, il quale presta il nome alla serie. Per uno dei più beceri e stereotipati scopi malvagi, quest'ultimo genera una dimensione spazio-temporale alternativa in cui gli eroi dei due mondi si trovano inspiegabilmente catapultati. Nel fronteggiare il nemico comune e comprendere le cause dell'accaduto, i protagonisti saranno portati a collaborare, con lo scopo finale di fare ritorno al loro mondo.
Questo Warriors Orochi 4 vede l'introduzione di figure tratte dalla mitologia greca, quali Zeus, Perseo, Ares e Atena, inedite per la serie. Così come è altrettanto inedita l'introduzione della magia, potente artefatto che potremo domare e sfruttare a nostro vantaggio in battaglia.
