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Warriors Orochi 4 - recensione

Koei Tecmo torna su piazza con il quarto capitolo di una delle sue serie musou, Warriors Orochi. Dopo le pressoché interminabili saghe di Dynasty Warriors e Samurai Warriors, ecco il nuovo capitolo della serie crossover che pone a stretto contatto gli universi fantasiosi - e piuttosto distanti - della Cina dei Tre Regni e del Giappone delle Guerre di Unificazione.



La premessa narrativa da cui muove l'intera saga è legata alla figura del Re Serpente Orochi, il quale presta il nome alla serie. Per uno dei più beceri e stereotipati scopi malvagi, quest'ultimo genera una dimensione spazio-temporale alternativa in cui gli eroi dei due mondi si trovano inspiegabilmente catapultati. Nel fronteggiare il nemico comune e comprendere le cause dell'accaduto, i protagonisti saranno portati a collaborare, con lo scopo finale di fare ritorno al loro mondo.



Questo Warriors Orochi 4 vede l'introduzione di figure tratte dalla mitologia greca, quali Zeus, Perseo, Ares e Atena, inedite per la serie. Così come è altrettanto inedita l'introduzione della magia, potente artefatto che potremo domare e sfruttare a nostro vantaggio in battaglia.

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22 ottobre 2018 alle 10:40