Visage - prova
PT, a dispetto dei suoi contenuti effimeri e dell'essere a tutti gli effetti una tech demo, ha saputo toccare il cuore di molti appassionati dell'horror. La creatura, generata dal genio di Kojima e finita nostro malgrado nel limbo delle opere mai nate, ci aveva terrorizzato con un concept originale e disturbante. Lasciati da parte i banali jump scare, la sua formula puntava a instillare nel giocatore un senso di ansia e oppressione grazie ad ambientazioni domestiche intrise di un male invisibile ma palpabile.
L'eredità dell'ultimo, abortito, Silent Hill è stata raccolta dai ragazzi di SadSquare Studio, i quali, dopo una fortunata campagna kickstarter, hanno fatto tesoro degli insegnamenti del maestro Hideo e dato alla luce Visage. Il titolo, al momento ancora in stato di early access, riprende da vicino l'ambientazione e le atmosfere della demo, calando il giocatore in un incubo tanto realistico quanto opprimente.
La terribile esperienza a cui si va incontro giocando a Visage ha inizio in una stanza di quella che, almeno in apparenza, sembra una normalissima casa americana. Bastano pochi passi per rendersi conto che il silenzio ha un che di innaturale, come se i suoni avessero paura di palesarsi. Quando il telefono squilla, la cornetta che ci portiamo all'orecchio sussurra con la voce roca della nostra vicina di casa. È un messaggio registrato, ci chiede se va tutto bene, dato che non ci vede uscire di casa da tre settimane.
