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Downward Spiral: Horus Station – Recensione

“Ricordati, nello spazio non c'è un sopra né un sotto”. La citazione fa riferimento al famoso film e premiato romanzo fantascientifico Ender's Game, che rappresenta un caposaldo della cultura nerd sci-fi e un must per gli appassionati astronomi. Tutto è immobile e tutto è in movimento allo stesso tempo, le leggi della fisica valgono ben poco al di fuori dall'atmosfera. Gestire una mastodontica astronave è ben più difficile di quanto immaginiamo, soprattutto quando incombono sconosciuti pericoli di fronte a noi. L'intento del giovane team finlandese 3rd Eye Studios è quello di proiettarci dentro un'avventura misteriosa e claustrofobica, facendoci vivere le bizzarre dinamiche che si sviluppano all'interno della gigantesca stazione spaziale Horus.



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Odissea nello spazio



Tutto tace all'interno della Horus Station. A molti chilometri da noi, quello che sembra essere il pianeta Terra è diventato un comune corpo celeste totalmente inabitabile a causa dell'eccessivo tasso di inquinamento racchiuso nell'atmosfera. Siamo i soli superstiti di questa enorme astronave abbandonata. Siamo ignari degli eventi accaduti prima di tornare coscienti e renderci conto delle attuali condizioni a bordo. Solo ferraglia e morte, attorno a noi. Il resto dell'equipaggio è fluttuante, senza vita, a gravità zero. Le sole direttive su cui potremo contare sono le informazioni indicateci dai monitor appesi alle pareti. Gli obiettivi che dovremo raggiungere saranno demandati dal computer e questo sembrerebbe l'unico elemento amico in grado di aiutarci durante questo viaggio attraverso i meandri del silenzioso spazioporto. Lo scopo finale che dovremmo raggiungere non è ancora ben definito, ma le insidie saranno dietro a ogni angolo e non faranno tardi a presentarsi. Il futuro della Horus Station è nelle nostre mani.



Aldilà della gravità



Il gameplay di Downward Spiral: Horus Station è innovativo e inedito per alcune dinamiche di gioco. L'aspetto più caratterizzante di questo titolo è la totale e perenne assenza di gravità che ci circonderà dall'inizio della storia fino alla fine. Non ci sarà nessuna occasione di appoggiare i piedi per terra e camminare; il movimento è totalmente relazionato con l'inerzia dei nostri movimenti attraverso le spinte che compiremo contro le pareti. Per facilitare e velocizzare gli spostamenti, ci verrà fornito quasi da subito un rampino per coprire lunghe zone in minor tempo.



La narrazione dell'intera vicenda è inesistente, non ci sono dialoghi e tanto meno monologhi. Tutto questo senso di frustrazione narrativa lascia spazio alla totale esplorazione del labirinto di lamiera, offrendo ai videogiocatori un gioco mai banale e profondo. Molto spesso l'ispezione della stazione risulterà lento, ripetitivo e monotono, con parecchie sessioni di backtracking, ovvero sessioni di recupero degli oggetti chiave ripercorrendo a ritroso le stanze, per raggiungere determinati obiettivi, come attivare macchinari e riattivare la corrente elettrica, e risolvere semplici enigmi, ad esempio scoprire il codice di accesso per aree bloccate.



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Le fasi di azione non ci daranno particolari problemi. Durante l'esplorazione, ci saranno diversi momenti in cui avremo la possibilità di raccogliere armi da fuoco, come pistole, mitragliatrici e fucili, da poter utilizzare contro i nemici che affronteremo. Gli unici avversari che avremo di fronte saranno robot di medie dimensioni in diverse varianti a seconda della tipologia di attacco corpo a corpo o a lunga gittata. Nel caso in cui i nostri rivali avranno la meglio su di noi e ci uccideranno, verremo rigenerati nella camera di rigenerazione più vicina.



Ci sono due ulteriori modalità aggiuntive da poter provare: la modalità cooperativa e la modalità online. Nella prima avremo la possibilità di condividere l'esperienza di gioco insieme a un secondo giocatore; le dinamiche, soprattutto per gli enigmi, cambiano leggermente per permettere un coinvolgimento per entrambi. La seconda modalità prevede, invece, tre tipologie di sfide per confrontarsi con o contro due/otto compagni o avversari. Le tre categorie di incontri sono: Deathmatch, Sopravvivenza e Orda. Il valore aggiunto che offrono sia la coop che la parte online al titolo è minimale rispetto alla vera e propria modalità storia, dovuto anche alla scarsità di giocatori che popolano i server in rete.

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7 dicembre 2018 alle 17:10

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