Scimpazziamo – Recensione
“Se le scimmie sapessero annoiarsi, potrebbero diventare uomini”.
Johann Wolfgang von Goethe
L'universo dei party game è, quasi per definizione, dal carattere sopra le righe, dai toni leggeri e scanzonati. Chi era immerso nei videogiochi già tra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila ricorderà SingStar e soprattutto la serie Buzz!, con quiz pensati per il multiplayer in locale. L'avvento e la diffusione del gioco online hanno aperto le porte verso un futuro sempre più costellato di titoli incentrati su questo e il progressivo miglioramento delle tecnologie ha permesso a molti utenti di parteciparvi. La possibilità di giocare con persone lontane fisicamente ha contribuito al declino del gioco locale.
Sony ha intrapreso tuttavia una campagna controcorrente, producendo da qualche tempo giochi pensati per divertirsi fra amici o parenti, tutti insieme nella stessa stanza, titoli che dalla base del passato si allacciano a una formula più moderna grazie all'uso dei cellulari. Nascono così Sapere è Potere: I Decenni, Frantics e, dal team di sviluppo del secondo, esce ora Scimpazziamo, ultimo arrivato della serie PlayLink che punta a unire la tradizione dei party game alla rivoluzione portata dagli smartphone su scala globale. Arrampicatevi con noi, agguantate il frutto più gustoso e preparate a divertirvi come una scimmia.

Un manipolo di scimmie urlatrici
Saltare sull'albero di Scimpazziamo richiede pochi e semplici passi: il DualShock di PlayStation 4 diventa secondario, mentre attraverso l'applicazione ufficiale del gioco, scaricabile attraverso l'App Store o il Play Store, il vero controller diventa il proprio smartphone o tablet. Sfruttando la fotocamera possiamo dare un volto al nostro piccolo primate e infine siamo pronti per lanciarci dalla liana ed entrare nel colorato labirinto di minigiochi.
La vivacità dirompente e coinvolgente del nuovo titolo della serie PlayLink nasconde un'anima da sana rivalità che si accende già dai primi istanti, grazie a sfide pensate per mettere i partecipanti uno contro l'altro senza esclusioni di colpi per il raggiungimento del traguardo finale, un posto sul divano dei vincitori e la medaglia più preziosa, un gustoso casco di banane; dopotutto siamo scimmie frizzanti e affamate.
E' qui la festa?
Il menù iniziale è essenziale e intuitivo, con le quattro modalità di gioco visibili subito a schermo. Per la scimmia che ha perso il branco e vuole gareggiare da sola esistono un insieme di sfide dedicate: lungo la cornice di un tabellone che ricalca il gioco dell'oca il nostro avatar deve avanzare per sfuggire alle grinfie di un orango gigante che parte da una situazione di sonno profondo e di svantaggio date le sue dimensioni. La meccanica tradizionale del lancio dei dadi è arricchita dai minigiochi, dove il proprio piazzamento nella classifica finale regala un numero di stelle che corrisponde a quello dei balzi che potremo compiere sul campo principale.

L'esperienza di Scimpazziamo è leggera e godibile, ma l'assenza di un comparto online e le sfide che in un'unica partita tendono a ripetersi invitano ad abbandonare presto questa prima scelta per cimentarsi quasi subito in quella multigiocatore. Il sistema del gioco da tavolo ricalca quello appena descritto ma, se accompagnati dai propri amici e parenti, la competizione emerge (come l'animale più primitivo che è in noi) nel tentativo di raggiungere per primi il traguardo.
Dalla macro-sezione di un gioco di società ci addentriamo nei singoli minigiochi, accomunati in gruppi da alcune meccaniche basilari che aderiscono alla semplicità dei controlli touch di un qualunque smartphone o tablet. Alcuni di questi richiedono infatti la pressione di un tasto sul proprio cellulare per veder balzare la propria scimmietta sullo schermo ed evitare ostacoli in corsa e agguantare più banane dei propri avversari, o sfuggire a dei barili rotolanti; altri richiedono una pressione prolungata per far schizzare in aria la propria controparte scimmiesca e agguantare una bandiera, o ancora fare canestro. Piacevole chicca quella che consente di vestirla con cappelli, scarpe e accessori ottenibili con le stelle di ogni round.
Correndo da quadrupedi a ritroso verso il menù principale scorgiamo le ultime due modalità, che sono quella casuale e quella personalizzata: consistono in una serie di minigiochi imprevedibili e, nel secondo caso, di partite in cui è possibile scegliere ogni singola sfida. Sono presenti alcuni scontri a coppie in cui tramite la pressione del dito sul cellulare dovremo comandare il nostro avatar per far arrivare delle palline da biliardo nella porta avversaria, o ancora un altro in cui, immersi in una piscina, dovremo lanciarci alla conquista di paperelle di gomma evitando lo sguardo del pericoloso orango pronto a toglierci punti, aggiungendo un pizzico di stealth, seppur molto semplificato.
