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Dusk - recensione

Il mondo dei videogiochi ha raggiunto una maturità tale da potersi permettere di citare e ri-citare se stesso. Non è un traguardo banale poiché solo le forme culturali (non diciamo 'artistiche' per evitare la consueta polemica) con una certa storia possono permetterselo vantando una progressione che è significativa.



Nei videogiochi i diversi generi hanno attraversato fasi che raccontano, per l'appunto, di un progresso tecnologico, narrativo, contenutistico e di gameplay; i diversi protagonisti hanno poi interpretato le fasi in modo diverso...et voilà la ricchezza del nostro hobby preferito è servita!



Il genere FPS non fa eccezione, anzi è uno dei più ricchi e interessanti, se andiamo ad analizzarne la storia. Di più, alcuni identificano in Doom, capostipite ideale degli FPS (senza contare il primo Wolfenstein), l'inizio ufficiale della maturità del medium videoludico nella sua interezza. Si tratta di una posizione discutibile all'infinito ma non ci sono dubbi che il capolavoro di Romero e Carmarck abbia un enorme importanza per il settore.

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30 gennaio 2019 alle 10:40