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Rapine e spie tra misticismo e magia? Il Dragon Age 4 che non vedremo dopo che lo sviluppo ripartì da zero nel 2017

Come ormai sostanzialmente è prassi, Kotaku e Jason Schreier ci permettono di scoprire diversi retroscena dello sviluppo di titoli molto celebri grazie a delle fonti anonime solitamente piuttosto affidabili. In questo caso Schreier si è concentrato su Dragon Age 4, un progetto che è stato annunciato con un teaser trailer ai The Game Awards 2018 ma che continua a essere molto fumoso.



Dopo un Mass Effect: Andromeda che è stato accolto duramente da molti e un Anthem che purtroppo non è riuscito a risollevare la situazione del team, BioWare dovrà necessariamente dimostrare molto con Dragon Age 4 ma il fatto che lo sviluppo abbia incontrato diversi problemi non può che alimentare degli inevitabili dubbi.



Fino al 2017 il titolo era conosciuto con il nome in codice "Joplin" e può essere semplicisticamente descritto come un gioco incentrato su spie e rapine in un mondo mistico e governato dalla magia che aveva come setting principale l'Impero di Tevinter. Durante queste prime fasi di sviluppo i pezzi grossi dello studio avevano concordato che le cose sarebbero state diverse rispetto a quanto successo con Dragon Age: Inquisition. Nessun periodo di crunch brutale ma la volontà di creare un gioco meno vasto del precedente capitolo ma in grado di dare al giocatore un ventaglio di possibilità molto più ampio a livello di scelte e conseguenze. Tutto a quanto pare stava procedendo bene e senza intoppi di sorta fino a quando gli altri progetti di BioWare non iniziarono a interferire. I primi problemi per Joplin iniziarono a fine 2016.



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10 aprile 2019 alle 10:10