Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Anno 1800 - recensione

Accanto alle serie più famose e lucrative, Ubisoft ha sempre mantenuto una serie di progetti di ambizione minore, ma di qualità eccelsa. I vari The Settlers, Trials o Transference sono produzioni che forse non stravolgono i conti di fine anno, ma danno una certa varietà alla line-up del colosso francese e rendono onore alle origini di questo publisher. Senza considerare che solitamente, tolta la pressione riservata ai prodotti più celebri, questi giochi sono in grado di convincere sia la critica che il pubblico, senza scatenare polemiche dannose all'immagine dell'azienda.



Con Anno 1800, Ubisoft e Blue Byte hanno riportato la serie di Anno nel passato, un'epoca sicuramente a lei più congeniale rispetto al futuro prossimo dei recenti Anno 2070 e Anno 2205. La scoperta delle Americhe e la Rivoluzione Industriale, infatti, oltre a rappresentare due avvenimenti storici di primaria importanza, hanno consentito agli sviluppatori tedeschi di introdurre alcuni elementi di gameplay piuttosto interessanti, come le rivolte sociali o le spedizioni verso terre lontane ed esotiche.



Andando con ordine, però, non possiamo che cominciare descrivendo Anno 1800 come un gestionale/strategico in tempo reale nel quale dobbiamo costruire una colonia florida sia dal punto di vista sociale, sia da quello economico. Partendo da un piccolo porto e una nave, dovremo essere in grado di espandere il nostro centro abitato in modo tale da trovare un equilibrio tra industrie e agricoltura, scuole ed elementi di svago, così da avere una popolazione attiva, ma satolla e soddisfatta. Altrimenti il rischio di una rivolta è dietro l'angolo.



Leggi altro...

Continua la lettura su www.eurogamer.it

15 aprile 2019 alle 12:10