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Il punto su Final Fantasy VII Remake - articolo

È stato proprio un colpo basso. L'ultima volta che ci siamo persi nell'iride verde di Aerith Gainsborough stavamo soppesando le aspettative di Advent Children, il motion picture scritto da Kazushige Nojima che offriva uno spaccato sul futuro prossimo del pianeta Gaia. Fu un momento poetico, quello in cui Cloud spiccò un immenso balzo grazie all'aiuto di tutti i suoi compagni per poi tendere la mano alla giovane Ancient, ancora una volta pronta a rassicurare il Soldier dai capelli biondi.



E così, a freddo, lo State of Play ci ha messo di fronte a quegli stessi occhi color smeraldo, stavolta nella cornice di una fra le sequenze introduttive meglio riuscite nella storia del medium, disegnando i contorni di una Midgar più che mai convincente e pronta a catapultarci nel cuore di una piccola chiesa abbandonata, luogo in cui una misteriosa ragazza si prendeva cura dei pochi fiori sopravvissuti al cemento della metropoli.



Come dimenticare il primo teaser mostrato nel corso dell'E3 2015, quel filmato capace di far saltare un paio di battiti sull'elettrocardiogramma degli appassionati mostrando l'indimenticabile parco giochi del Settore 7, poco prima di prendere a pugni i presenti alla conferenza attraverso l'ingresso in scena di Cloud e Barrett. Ebbene, con il passare degli anni la sequenza è invecchiata nel sospetto, e l'incredibile valore nostalgico ha iniziato lentamente ad assumere un retrogusto dolceamaro.



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14 maggio 2019 alle 12:10