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Final Fantasy XII: The Zodiac Age - recensione

Sono passati oltre dieci anni dalla prima pubblicazione di Final Fantasy XII su PlayStation 2. Ambientato nel mondo di Ivalice, il gioco riscosse un gran successo in quanto a numeri di vendita e riconoscimenti da parte della critica internazionale.



Più perplesso fu il benvenuto del pubblico, in buona parte stordito da un Final Fantasy così apertamente politico (quasi ogni titolo della saga ha contenuti di questo tipo, sebbene mai in quantità tanto massiccia) e con un personaggio principale, il giovane Vaan, privo della caratterizzazione macchiettistica tipica di buona parte dei JRPG del periodo, fin troppo "normale" per risultare interessante agli occhi della maggioranza del pubblico.



Se il buon vino migliora invecchiando, lo stesso possiamo dire sia accaduto a Final Fantasy XII. In celebrazione del ventennale della saga, in Giappone fu pubblicata una nuova edizione del gioco a un anno di distanza dalla prima, chiamata Final Fantasy XII: International Zodiac Job System. Questa prevedeva numerose differenze e miglioramenti rispetto all'edizione originale, che sono arrivate in occidente solo negli ultimi anni grazie alla pubblicazione del titolo in versione rimasterizzata su console di attuale generazione, sotto la nomenclatura Final Fantasy XII: The Zodiac Age.



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27 maggio 2019 alle 16:20

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