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Conan Unconquered – Recensione

Conan Unconquered è un titolo atipico nel panorama degli RTS per PC. Definito survival dagli sviluppatori Petroglyph, si tratta in realtà di un classico Tower defense con elementi strategici e di esplorazione. C'è da sottolineare subito come l'esplorazione sia decisamente limitata in quanto Conan il Cimmero non andrà a conquistare nuovi territori ma dovrà piuttosto studiare il terreno di scontro ed edificare una roccaforte per difendere la reggia dal nemico di turno.



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Khoraja e le varie zone da difendere.



Parlare di trama per Conan Unconquered è quanto mai superfluo, in quanto è sufficiente sapere che il nostro eroe sarà il baluardo tra il suo regno e le orde nemiche. Tuttavia per i fan della lore sarà possibile approfondire il background grazie al fumetto intitolato “Black Colossus”, consultabile dal menù iniziale e i cui capitoli saranno sbloccati man mano che si andrà a completare la limitata campagna fatta di 5 sfide, più l'Inespugnabile (in cui le ondate di nemici saranno personalizzabili).



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Il fumetto è una chicca da non perdere, e forse l'unico pretesto per terminare la campagna.



Scelto il nostro eroe tra i tre disponibili — nella versione deluxe, mentre in quella standard avremo solo Conan e Valeria — ci troveremo in una mappa avvolta da una nebbia di guerra e con la sola roccaforte a farci da compagnia. Come per il più classico degli strategici dovremo quindi preoccuparci di recuperare risorse (cibo, legna, pietra, minerali vari e così via) e costruire nuovi edifici per poter creare il nostro esercito e fortificare il nostro dominio. Nel frattempo il nostro eroe potrà scorrazzare qua e là per scoprire cosa si cela dietro la nebbia (e no, non siamo nel bel mezzo di un film di Carpenter) per recuperare qualche risorsa custodita da mostri o predoni.



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Viene spontaneo domandarsi cosa ci facciano tre scorpioni giganti con una cassa di legname…



Superate le prime ondate di pochi nemici, le orde si faranno sempre più variegate e affollate e conseguentemente sarà necessario ponderare bene quali strutture costruire, ricerche effettuare e, soprattutto, quali unità e fortificazioni scegliere per la nostra difesa. Il sistema studiato da Petroglyph, veterani del genere strategico, è interessante e variegato ma poco si addice alla tipologia di gioco scelta per il loro Conan. Il Cimmero e le sue unità potranno salire di livello man mano che eliminano nemici mentre le mura e le strutture difensive, così come determinati edifici, potranno essere aggiornati dopo aver sbloccato determinate ricerche. Ma, a parte guadagnare un'abilità extra per l'eroe e maggiore danno per le unità, l'evoluzione sarà praticamente assente. Diversamente sbloccare nuovi edifici risulterà più appagante grazie alla possibilità di accedere a nuovi upgrade, unità e difese. Nonostante ciò, il titolo può riassumersi tutto in un costruisci, ammazza, ripara e migliora le difese in attesa di una nuova ondata, e potrebbe fin da subito creare non poche perplessità nel primo approccio al suo gameplay da parte di una buona fetta di videogiocatori.



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Fin da subito riempiremo il campo di cadaveri.



Superate le prime partite e presa dimistichezza con un sistema non subito intuitivo e privo di un classico tutorial, eccezion fatta per alcuni avvisi testuali, Conan Unconquered può risultare intrigante se preso per il verso giusto, cioè quello di una sfida in cui resistere a ondate sempre più spropositate di nemici, una sorta di scacciapensieri piuttosto lungo (mediamente ogni mappa prenderà non meno di 1-2 ore a seconda del numero di ondate). In aggiunta a questa campagna/non-campagna avremo modo di affrontare poi le sfide create dalla community, accessibili tramite codici condivisi tra i giocatori, e una modalità co-op atipica per il genere. Dimenticate quindi PvP alla Starcraft e preparatevi a collaborare con un “collega” difensore che potrà costruire e combattere al vostro fianco, condividendo le risorse a disposizione. Certamente siamo agli antipodi da ciò che ci si aspetta da uno strategico in tempo reale ma è bene ribadire che la peculiarità di questo titolo è quello di essere un tower defense, o per meglio dire un survival RTS.



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Le ondate finali sono sempre le più numerose… e caotiche.



A livello grafico siamo decisamente fermi a una generazione fa ma questo Unreal Engine 4“castrato” fa il suo dovere e chiedere una grafica più pompata a un lavoro di questo tipo non avrebbe fatto altro che causare pesanti rallentamenti e cali di frame rate nelle fasi più concitate. Sul comparto sonoro c'è poco da dire, in quanto il tutto è ridotto all'osso e svolge il suo ruolo senza infamia e senza lode. La bella cinematica iniziale di Conan Unconquered è, invece, uno specchietto per le allodole: non aspettatevi altri filmati in computer grafica a corredo delle vostre vittorie.




Definire Conan Unconquered Survival RTS o Tower Defense non fa differenza: il lavoro di Petroglyph è senza dubbio un ibrido, uno strategico non convenzionale. Tuttavia questa presunta originalità non si traduce in un'esperienza di gioco avvincente e appagante. La sfida c'è e potrà solleticare le mani e le menti di una certa tipologia di giocatore, ma non convince mai pienamente nemmeno nelle varie sfide della community o nella modalità cooperativa, troppo semplicistica e ripetitiva. Prendere un brand famoso e affascinante come quello di Conan il Cimmero e trasformarlo in un titolo che vedremmo meglio su smartphone piuttosto che su PC non può che deludere perfino i più volenterosi. Un'occasione mancata.



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7 giugno 2019 alle 08:10

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