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E3 2019: Dragon Ball Z: Kakarot - prova

Quante volte vi è capitato di sognare ad occhi aperti un action-RPG che avesse per protagonisti gli eroi dell'universo di Dragon Ball? A noi è successo piuttosto di frequente, fin dall'era della prima Playstation, quando bisognava accontentarsi del lento abbozzo tridimensionale alla base di Dragon Ball: Final Bout o della più pregevole interpretazione del picchiaduro in 2D figlia di Ultimate Battle 22.



È stato su GameBoy Advance che le fantasie hanno iniziato ad assumere una concreta forma embrionale, e lo hanno fatto nello scatolone di The Legacy of Goku, miniserie isometrica che ripercorreva le vicende dell'anime prendendosi qualche piccola licenza. Il risultato, tuttavia, non era assolutamente paragonabile alle premesse di Dragon Ball Z: Kakarot, l'esperienza targata Cyberconnect 2 che punterà i riflettori sulla vita e le imprese del Saiyan più forte di tutti i tempi, un progetto che abbiamo avuto modo di testare nei confini dello scontro con Radish, il meraviglioso incipit dell'immortale serie "Z".



Pur avendo a disposizione poco più di una ventina di minuti, ci siamo fatti un'idea piuttosto chiara della formula alla base del progetto di Bandai Namco: si tratta di un action-RPG che potremmo definire open-area, suddiviso in settori che rappresentano le varie regioni della terra secondo Toryiama; fluttuando nella stratosfera, è possibile utilizzare un sistema di viaggio rapido per muoversi fra una macroarea e l'altra, mentre dall'alto delle nubi, a bordo della fedele nuvola d'oro, si scorgono facilmente landmark iconici come la Kame House e le cupole del palazzo del Supremo.



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14 giugno 2019 alle 14:10