The Caligula Effect: Overdose – Recensione
Alzi la mano chi, dopo l'uscita di The Caligula Effect per PlayStation Vita nel maggio del 2017, sentiva il bisogno di una versione ampliata per PlayStation 4. Anche noi all'annuncio di The Caligula Effect: Overdose abbiamo reagito con un sincero e sonoro “perché?”, dettato dalla qualità non eccelsa del titolo originale e dalla nostra supponenza riguardo al fatto che quest'ultimo non potesse essere né ampliato né migliorato più di tanto. Ci siamo sbagliati.
Bentornati su Mobius!
La trama principale di Overdose non si scosta dal titolo originale. Due virtual doll di nome μ e Aria hanno progettato un mondo virtuale (Mobius) che accoglie le anime di alcune persone che soffrono fortemente nella vita reale, facendole cadere in un sonno profondo. In Mobius, le cause del dolore delle persone vengono rimosse, garantendo quello che apparentemente sembra essere un paradiso idilliaco. Soffri perché nessuna ragazza ti vuole? In Mobius tutte ti vogliono. Soffri perché sei grasso? In Mobius hai un fisico perfetto. Soffri perché non sai disegnare bene? In Mobius sei un artista. Affinché questo mondo continui a esistere, le anime accolte al suo interno devono essere felici e contribuire inconsapevolmente al suo mantenimento. Si creano quindi due fazioni: i Musicians, i quali con la loro musica ipnotizzano le persone e assicurano la permanenza di Mobius; e il Go-Home-Club, un gruppo di ragazzi che si sono accorti di essere terminati in un mondo virtuale e che rinnegano Mobius, preferendo combattere le difficoltà nel mondo reale anziché fuggirvi.
In Overdose è stata implementata la possibilità di poter giocare un personaggio del gentil sesso (modificando molte linee di dialogo), sono stati aggiunti due membri del Go-Home-Club e due nuovi Musicians , due ambientazioni nuove e, soprattutto, il protagonista potrà unirsi in incognito ai Musicians per conoscere le ragioni che spingono questi ultimi a difendere Mobius, potendo quindi vivere in parallelo entrambe le fazioni regalandosi la possibilità di scegliere, durante uno straziante finale, per quale delle due combattere.
Ci vuole del tempo
Il gameplay è rimasto sostanzialmente simile al titolo per console portatile. Ogni personaggio del Go-Home-Club combatterà con i propri sentimenti, trasformati in armi ad hoc dai poteri di Aria, in quello che risulta essere in poche parole un JRPG a turni con controllo temporale aleatorio. Ogni volta che programmate il turno, il gioco vi fa vedere una proiezione degli eventi della battaglia.
Grazie a ciò potrete progettare le mosse dei combattenti posizionandole sulla linea temporale, cercando al contempo di generare delle potenti combo alternando i membri del party. Vi verrà inoltre mostrata una percentuale di riuscita di ciò che avete progettato, potendo le mosse mancare il bersaglio o gli avversari comportarsi diversamente rispetto a quanto previsto. Le uniche vere aggiunte strutturali effettuate in Overdose corrispondono alla “mossa finale” che ogni componente potrà sferrare una volta riempita la barra dello stress infliggendo o subendo danni e all'aggiunta di due nuove armi: la frusta e lo scudo.
E quando non si combatte?
Beh, si esplora e si dialoga. Per quanto concerne l'esplorazione, ci duole dover constatare che il design dei dungeon si è mantenuto su livelli piuttosto scadenti, catapultandoci in luoghi immensi, spogli ed estremamente simili fra loro. Il numero dei modelli utilizzati è risicato e la qualità non si lascia certo desiderare. Nonostante l'aggiunta di due nuovi dungeon, il livello qualitativo è rimasto invariato, ma essendosi trasferito su PlayStation 4 possiamo senza rancore affermare che questo si tratta di un passo indietro.
Per quanto riguarda i dialoghi, invece, è stato compiuto un notevole passo avanti. I quattro personaggi giocabili nuovi (Biwasaka e Ayana per il Go-Home-Club, Stork e Kuchinashi per i Musicians) sono caratterizzati in maniera netta e splendidamente collegati a livello narrativo. Le relazioni fra i personaggi sono state migliorate, così come i dialoghi sia di storia principale che delle quest specifiche. Adesso tutti i membri del Go-Home-Club godono di una propria spiccata personalità e di un background interessante. Splendido, come ben ricordavamo, il doppiaggio. Infine, potrete fare la conoscenza dei Musicians, imparando a conoscere ciò che li spinge a combattere, i loro traumi, le loro paure e quant'altro, mostrando anch'essi una caratterizzazione nitida e intrigante.
Dark Saturn
Devo ancora recuperarlo, pare interessante.