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Warhammer: Chaosbane - recensione

C'è poco da fare, quando un genere è dominato da un gioco non è proprio possibile evitare confronti o sfuggire alla domanda che tutti voi, più o meno implicitamente, vi state facendo nel momento in cui iniziate a leggere questa recensione. E' questa la volta buona per un action RPG che riesca a insidiare la terza puntata di una delle serie più celebri di Blizzard?



Non che al genere manchino altre valide alternative. Grim Dawn, Van Helsing, lo stesso Martyr (action RPG già ambientato in un altro universo targato Warhammer) o anche Path of Exile con il suo molto allettante 'free to play'. Insomma il genere è ben presidiato, non proprio a livello quantitativo, ma a livello qualitativo decisamente sì, e quindi la vita è dura per chiunque voglia entrarci in maniera importante.



Chaosbane ha il vantaggio della licenza Warhammer che si porta dietro la sua lore poderosa, le sue legioni di fan e, onestamente, un setting che è perfetto per il genere. Iniziamo per l'appunto dalla storia.Il gioco è suddiviso in quattro atti, ognuno di questi vi vede impegnato contro una delle divinità del Chaos con il suo esercito di minion e boss di grado differente. La storia tratta di quanto accaduto dopo l'invasione guidata da Asavar Kul; una volta sconfitte le truppe del male per mano di Magnus The Pious (a Praag, la roccaforte di Kislev) è il momento della vendetta, proprio attraverso il misterioso rapimento di Magnus, epico comandante il cui destino risiede ora nelle vostre mani. L'intera campagna vi vede infatti impegnati a raggiungere Magnus per salvarlo e rimetterlo nel ruolo che gli spetta.



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28 giugno 2019 alle 12:10