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Warhammer: Chaosbane – Recensione

Dopo aver provato a stregare i giocatori con l'universo di Warhammer 40,000: Inquisitor – Martyr sfruttando il team emergente di NeocoreGames, Bigben Interactive rimette nelle mani di EKO Software la saga di Games Workshop puntando sull'emulazione di un gioco storico come Diablo, proponendo interessanti variazioni sul tema.



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Mi sembra tutto un caos



Descrivere la trama di Warhammer: Chaosbane è tutt'altro che semplice, principalmente per due motivazioni: la prima, che è quella anche più condivisibile, è che, come gli appassionati sapranno, la lore di Warhammer è tutt'altro che lineare, con tanti luoghi e personaggi che neanche George R.R. Martin. La seconda, decisamente meno accettabile, è che fin dalle prime battute, nonostante un buon video introduttivo, Chaosbane si dimostrerà scarsamente interessato a far capire ai giocatori perché si apprestano a decimare migliaia di creature utilizzando uno dei quattro eroi disponibili.



Ciononostante proviamo a fare un po' di chiarezza: l'avventura si colloca dopo l'anno 2301, periodo in cui il potente Magnus sconfisse il signore della guerra Kurgan, Asavar Kul, salvando l'Impero dell'uomo ormai in rovina. Vincendo la battaglia, però, Magnus scatenò l'ira degli Dei Oscuri, pronti a vendicarsi scatenando sul Vecchio Mondo la loro ira. In tutto questo i nostri eroi, quattro paladini eletti da Magnus a protezione del mondo, consapevoli del pericolo decidono di recarsi a Nuln per tentare di aiutare il sommo e potente guerriero, il quale cade vittima di una maledizione dando così vita all'avventura. Consapevoli dell'importanza della nostra missione, decidiamo di non esitare un secondo di più e lanciarci contro l'esercito oscuro.



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Spada o magia?



Nelle prime battute di questa recensione abbiamo parlato non a caso di Warhammer: Chaosbane come di un clone del più blasonato Diablo. Proprio come nel titolo Blizzard, all'inizio dell'avventura sarà possibile scegliere tra quattro diversi archetipi che rispecchiano gli standard del genere, ossia il guerriero spiccatamente difensivo, il barbaro, l'arciere in grado di colpire da distanza e il mago. La scelta del nostro eroe influenzerà in minima parte anche la storia che affronteremo, che si dipanerà in un totale di quattro atti affrontabili a livelli di difficoltà modificabili.



Proprio come nel già citato Diablo, la chiave del gioco risiederà nel potenziare costantemente il nostro guerriero per aumentare di volta in volta la difficoltà e di conseguenza le ricompense ottenute sia da noi che da eventuali aiutanti che potranno unirsi sia in locale che online, servizio questo che però, al momento, risulta essere afflitto da numerosi problemi, rendendo quasi impossibile giocare. Una volta fatta la nostra scelta, comunque, verremo calati senza troppi preamboli nel vivo dell'azione, andando ad affrontare una sorta di missione tutorial che ci spiegherà i comandi di gioco, legati all'utilizzo delle classiche skill da assegnare ai tasti del nostro controller e utilizzabili per potenziarci, curare, attaccare e compiere particolari manovre di combattimento.

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4 luglio 2019 alle 17:20

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