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Call of Duty: Modern Warfare - prova

C'eravamo tanto amati. Bastano poche parole a definere efficacemente quello che chi vi scrive prova nei confronti della longeva serie di sparatutto Call of Duty, uno dei franchise videoludici più noti al mondo che a cavallo tra il 2007 e il 2011 riuscì a conquistarsi un posto speciale nel cuore di milioni di videogiocatori. In quegli anni arrivarono sul mercato il primo Black Ops e i videogiochi della trilogia Modern Warfare, tre titoli grazie ai quali è stato possibile delineare con chiarezza un "prima" e un "dopo", tanto nella storia della serie quanto in quella dell'intero genere di riferimento.



Erano tempi diversi e i Call of Duty di allora, ancor prima di offrire un comparto multigiocatore profondo e strutturato, erano dotati di una componente single player straripante, che vedeva poggiare le sue fondamenta su trame in grado di scuotere il giocatore, turbarlo e tenerlo incollato allo schermo per tutta la durata della campagna. Campagna, questa sconosciuta, totalmente assente dall'ultimo capitolo del franchise arrivato sugli scaffali nel 2018, Call of Duty: Black Ops 4, vera e propria antitesi di quelli che erano stati i Modern Warfare di una decade fa.



Era quindi più che lecito considerare chiusa la propria relazione con la trilogia, ma eravamo in errore: facendo schioccare la scintilla di uno di quei ritorni di fiamma davvero pericolosi, Infinity Ward ha annunciato alla fine di maggio Call of Duty: Modern Warfare, soft reboot sul quale abbiamo potuto finalmente mettere le mani proprio in questi giorni, durante un evento a Los Angeles tutto dedicato al multiplayer del gioco.



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1 agosto 2019 alle 19:10