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Songbird Symphony – Recensione

Quello dei rhythm game è senza ombra di dubbio un genere dalle grandi potenzialità ma decisamente poco sfruttato; chi ha osato, però, ha sfornato titoli decisamente validi, tra i quali annoveriamo Patapon, Parappa The Rapper e Space Channel 5. I ragazzi di Joysteak Studios vogliono provare a entrare in questo speciale olimpo del ritmo con il loro Songbird Symphony.



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Il brutto anatroccolo



La storia di Songbird Symphony parte dalle origini del protagonista, il piccolo uccello Birb, chiuso all'interno del suo piccolo uovo e svegliato dal canto del suo genitore adottivo, un pavone denominato Uncle Peacock. La canzone intonata dallo stesso darà infatti a Birb l'energia e il ritmo necessari per rompere il guscio e iniziare sotto un torrenziale diluvio la sua vita da emarginato; il suo aspetto diverso, proprio come in una rivisitazione della classica fiaba del brutto anatroccolo, lo rendono oggetto di scherno da parte degli altri pavoni.



Stanco di sentirsi sotto osservazione, Birb decide di iniziare un viaggio per scoprire le sue origini e nel contempo esplorare il vasto mondo che lo circonda, popolato da tantissimi uccelli diversi, ognuno con un canto e delle tonalità uniche. Uno di questi, il Gufo Saggio, gli suggerirà di recuperare una serie di note perdute che, a detta dello stesso, gli permetteranno di intonare una melodia che gli rivelerà finalmente a quale specie appartiene per trovare un posto nel mondo. Tutta la narrazione del gioco avverrà in due modi, ossia con dialoghi accompagnati dai simpatici cinguettii degli uccelli e con il canto, vero fulcro di Songbird Symphony.



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Blocchi e piattaforme



Quello creato da Joysteak Studios non è soltanto un rhythm game ma è anche un divertente platform. Songbird Symphony offrirà al giocatore un dualismo molto particolare in cui sezioni con blocchi da spostare e piattaforme su cui saltare si alterneranno a sfide musicali in cui premere tasti a ritmo di musica. Le sezioni platform sono decisamente ben realizzate; il nostro Birb sarà in grado, oltre che di muoversi, di saltare per superare determinati ostacoli, di planare per coprire grandi distanze e soprattutto di spingere o molto più spesso di interagire con blocchi e pedane presenti nei vari scenari.



Proprio l'interazione con le strutture sarà alla base di enigmi che diventeranno via via più complicati e a cui si aggiungeranno sempre più elementi, come ad esempio rocce da frantumare o circuiti energetici da chiudere per azionare nuove strutture. La musica sarà comunque sempre alla base del gioco, perché per interagire con tutti questi elementi verrà richiesto al giocatore di eseguire una basilare sequenza di tasti, tradotti poi in cinguettii, indicata sulle strutture stesse.



Questa particolare scelta, oltre a essere decisamente d'effetto, avrà il pregio di essere sempre legata agli effetti sonori di sottofondo, il che genererà una sorta di tutt'uno musicale davvero coinvolgente che andrà in crescendo man mano che si progredirà nello schema. Scelta altrettanto particolare sarà quella di non generare alcun tipo di game over; nel gioco non sarà possibile morire, essere danneggiati (vista l'assenza di veri e propri nemici) né fallire le sfide musicali, in cui al massimo si otterranno punteggi bassi.

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2 agosto 2019 alle 17:10

Condiviso da popcornking.