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Gamescom 2019: Dying Light 2 - anteprima

Il successo commerciale e di critica del primo Dying Light fu un qualcosa di tutt'altro che scontato. La formula open world caratterizzata da un'esplorazione incentrata molto sulla verticalità degli ambienti di gioco, sul parkour, oltre che su di un combat system arioso e vario grazie ad una componente di crafting ben strutturata, hanno portato il titolo oltre le aspettative dello stesso team di sviluppo, Techland.



Il seguito, quindi, era pressoché inevitabile, e la prima bomba è arrivata da un nome: Chris Avellone. La collaborazione di una firma così di prestigio ha stuzzicato non poco la curiosità e l'hype di molti. Uno dei primi aspetti in cui questo sequel si preannuncia rivoluzionario, infatti, investe proprio il comparto narrativo.



Laddove il primo capitolo riusciva ad offrire una formula survival cooperativa nel complesso efficace dal punto di vista ludico, fu proprio la narrativa a non assestarsi sui livelli qualitativi del resto dell'esperienza, risultando piuttosto anonima. Consci di ciò, i ragazzi del team polacco hanno investito ingenti risorse nel costruire un'esperienza profondamente d'impatto, incentrata su bivi sostanziali. Le scelte del giocatore, di qualsiasi entità esse siano, determineranno in Dying Light 2 la caratterizzazione del mondo di gioco, le vicende del plot, il destino di alcune comparse e persino la scoperta o meno di taluni distretti della consunta metropoli, con specifiche tipologie di nemici annesse.



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23 agosto 2019 alle 15:40