Catherine: Full Body - recensione
Esiste una piccola nicchia di videogiochi che, a prescindere dalla categoria d'appartenenza, fanno del simbolismo e dell'impronta stilistica il loro cavallo di battaglia. Catherine: Full Body è un'opera totalmente impregnata di mistero e allegorie, che fanno da impalcature ad una trama semplice e vivace e ad un gameplay cervellotico. Il titolo di casa Atlus e Studio Zero viene riproposto in esclusiva su PlayStation 4 ben otto anni dopo l'uscita del Catherine originale, con una rivisitazione della sceneggiatura e del game design dei livelli che porta nuova linfa ad un progetto passato fin troppo in sordina.
Il protagonista delle vicende raccontate è Vincent Brooks, un trentenne intrappolato in una routine monotona fatta di lavoro, bevute serali e brevi uscite con la sua fidanzata storica, Katherine, che cova il desiderio di sposarsi. I fatti hanno inizio a causa di un incubo avuto da Vincent e dal suo incontro con un'avvenente ragazza bionda, Catherine, che diventerà la sua amante. Da quel momento, il ragazzo avrà ogni notte degli incubi in cui dovrà scalare una parete composta da cubi, rischiando continuamente la vita nell'impresa, per poi non ricordare nulla la mattina dopo. Man mano che la storia prosegue, il giocatore scopre la verità che si cela dietro agli incubi che stanno colpendo non solo Vincent, ma anche molti uomini locali, e dietro la stessa Catherine, la cui identità resta avvolta nel mistero. Fino a qui, la trama resta identica a quella che è stata presentata nel 2011, la novità consiste invece nell'inserimento di Rin, un'ambigua ragazza trovata da Vincent sola e senza memoria. Ciò apre ad una terza strada narrativa, cosa che rappresenta proprio uno dei punti di forza del prodotto, ovvero la presenza di finali multipli, che dipenderanno da una barra di karma positivo e negativo, alimentata durante gli incubi.
L'andamento delle fasi di gioco segue un ordine preciso e ripetuto: le cutscene, realizzate con motore di gioco o animate, copriranno i momenti diurni della giornata, per poi essere seguite dal gameplay, alternato tra Stray Sheep Bar e Incubi. Lo Stray Sheep Bar funge da vero e proprio hub, in cui Vincent potrà scambiare chiacchiere con i suoi amici, controllare il telefono, con il quale influenzeremo il karma grazie a chiamate e messaggi, ed accedere a minigiochi e aggiunte secondarie come la scelta della musica. Usciti dal locale, inizia il vero e proprio gameplay: gli Incubi. Ogni Incubo presenta un numero crescente di livelli, in cui dovremo scalare una parete formata di cubi, che potremo spostare nelle quattro direzioni per formare scale e appigli.
