Perché dovreste assolutamente giocare Outer Wilds - editoriale
Partiamo dal presupposto che Mobius Design è un piccolissimo studio, noto ai media per la presenza di Masi Oka (Hiro Nakamura nella serie Heroes) piuttosto che per qualche grande nome o l'incisività dei suoi mezzi di produzione. Una realtà microscopica che, di recente, ha esordito nello sconfinato oceano del mercato indipendente attraverso Outer Wilds, l'ennesimo titolo dedicato all'esplorazione spaziale, una creatura che, al primo sguardo, potrebbe sembrare il più classico dei "more of the same" di genere.
Quando si installa Outer Wilds, infatti, si intravede immediatamente qualche incertezza negli spigoli delle texture, ci si confronta con un design dei movimenti poco memorabile e come se non bastasse si fatica a comprendere il focus del progetto, trovandosi gettati senza troppi complimenti in un mondo ostile e silenzioso. Insomma, sembra il classico prodotto da una botta e via, quello che avvii, giochi per qualche minuto e gestisci come se non ci fosse un domani, rispedendolo dritto nella parte più buia dell'Xbox Game Pass.
Ah, che errore madornale sarebbe. Bisogna invece perseverare, perché oltre la legnosità dei primi passi mossi sul pianeta ironicamente chiamato Cuore Legnoso, oltre quelle texture dal tratto geometrico ed oltre l'apparentemente esagerata dispersività, si nasconde uno fra gli universi narrativi più solidi e interessanti dell'ultimo ventennio.

Dark Saturn
Lo terrò presente allora.