Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Xenon Racer – Recensione

Gli amanti dei racing game si dividono in due grandi gruppi, nettamente contrastanti tra loro: i fan degli arcade e i fan delle simulazioni. Una “guerra” nata praticamente fin dalla nascita dei giochi di corse e che vede in Gran Turismo e Need for Speed i suoi due maggiori rappresentanti. Da una parte abbiamo una categoria la cui importanza si è espansa notevolmente nel corso degli anni, fino a diventare fondamentale per aumentare l'esperienza dei piloti in pista. Dall'altra abbiamo titoli la cui fisica di gioco e la simulazione del comportamento della vettura vengono semplificati al fine di rendere la guida il più accessibile e divertente possibile per gli utenti. Oggi, in questa sede, non sviscereremo i segreti di questi due generi, né ci azzarderemo a esprimere la nostra preferenza, piuttosto analizzeremo la situazione degli arcade, che da qualche anno a questa parte hanno perso il loro appeal di titoli scanzonati.



Gli arcade game, infatti, possono contare ancora su pochissimi esponenti, tra i quali, su PlayStation 4, The Crew 2 e Driveclub, due titoli che hanno fatto discutere più per le vendite non proprio esaltanti e i bug, che per le loro reali doti (Driveclub poi, in realtà, si è ripreso alla grandissima NdD). Non scordiamoci, tuttavia, di videogiochi che hanno fatto la storia dei racing game, come ad esempio il re dei cabinati anni Ottanta, Out Run (sapevate che su PlayStation 4 è disponibile un suo erede?) Crash Team Racing, WipeOut e Ridge Racer. Proprio a questi ultimi due si è ispirata 3DClouds, software house italiana che ha debuttato lo scorso anno con All-Stars Fruit Racing. Come si evolverà il motorsport nel futuro? A questa domanda ha cercato di dare una risposta concreta il team nostrano: velocità folli, auto volanti, combustibili rinnovabili.



https://i0.wp.com/www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2019/06/xenon-racer-gara.jpg?resize=600%2C337&ssl=1



La 24 Ore di Le Mans del futuro



Xenon Racer è ambientato in un futuro non troppo lontano, il 2030, anno in cui l'ingegneria automobilistica è proiettata verso la progettazione di auto ibride capaci di levitare. L'elettrico è già passato di moda, il carburante del futuro è il gas Xenon, fonte di energia rinnovabile che è in grado di far raggiungere prestazioni folli ai veicoli. Per restare sul pezzo, la federazione internazionale delle corse ha ordinato una pausa tra i diversi campionati per consentire a tutte le case produttrici di adattarsi a questa nuova era. Per non farsi trovare impreparati e colmare l'insorgere di nuovi problemi meccanici, i migliori costruttori hanno organizzato un campionato riservato alle automobili ibride tra le strade delle più grandi città al mondo. Che la Xenon Racing Championship abbia inizio!



A dispetto di questo preambolo, almeno inizialmente, le vetture che potremo pilotare non saranno troppo “visionarie” e, al contrario, sembreranno palesemente riprese dalla categoria Grand Touring Endurance. Anche proseguendo con la campagna principale, i mezzi futuristici dello Xenon Racing Championship si dimostrano un mero concept dei futuri modelli che correranno il World Endurance Championship, campionato famoso per le gare di resistenza e per la leggendaria 24 Ore di Le Mans. Questo non è necessariamente un male, le automobili presenti in Xenon Racer sono per lo più tutte gradevoli all'occhio e dotate di un'aerodinamica non troppo bizzarra (tranne alcuni modelli, degni di un film dei Transformers). Il titolo sviluppato dalla software house italiana può contare su un garage che ospita solamente diciotto veicoli, numero che sfigura dinanzi a quello di altre produzioni più importanti. Le vetture, disegnate da Marcello Raeni, collaboratore Koenigsegg, sono tutte differenti tra loro e verranno sbloccate progressivamente avanzando con la carriera. Ogni auto, inoltre, è totalmente personalizzabile. Potremo installare spoiler posteriori, lip anteriori, minigonne e pneumatici per modificare le prestazioni della vettura, favorendo così la trazione e il controllo oppure la velocità massima e l'accelerazione. Ma non solo, è anche possibile cambiare livrea, verniciare le pinze e oscurare i finestrini.



https://i2.wp.com/www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2019/06/xenon-racer-garage.jpg?resize=600%2C337&ssl=1



Ken Block, chi?



Una volta avviato il titolo, il giocatore verrà catapultato in un garage, simile a un salone dell'automobile, che funge da menù principale. Esso, però, nonostante abbia un look molto caratteristico, appare fin troppo retrò e scarno di funzioni. Oltre alla già citata modalità carriera (lo Xenon Racing Championship), infatti, troveremo poco altro, come ad esempio le prove a tempo, le opzioni di gioco (che si limitano a semplici regolazioni audio e video) e il multiplayer. Quest'ultimo si divide a sua volta in modalità multiplayer online e, sorprendentemente, visto il brutto trend che ha preso piede nell'ultimo decennio, la modalità split screen locale. Portata principale di Xenon Racer è, appunto, lo Xenon Racer Championship, tour che fa tappa in varie location mondiali e che, si fa per dire, inizierà dal basso con “semplici” auto in grado di sfiorare i 300 km/h. Se per il concept di base 3DClouds si è ispirata al primo, mitico WipeOut, titolo apparso su PlayStation nel 1995, il modello di gioco è palesemente tratto da Ridge Racer ed esattamente come nel gioco Namco dovremo destreggiarci con pazzesche derapate della durata di moltissimi metri. Scordatevi staccate, entrate millimetriche sui cordoli e difficoltà in trazione; in Xenon Racer, infatti, la parola d'ordine è driftare, non importa quanto stretto o ampio sia un tornante, l'importante è percorrerlo con una sbandata controllata.



I rettilinei, poi, sono una mera scusante che collegano le curve successive, tant'è vero che all'inizio di essi è possibile trovare delle piattaforme che ricaricano il turbo. Ogni vettura è dotata di un sistema d'iniezione speciale, in grado di ricaricarsi autonomamente semplicemente derapando, per un massimo di tre utilizzi alla volta, che consente di sprigionare una potenza assurda e far toccare velocità incredibili. Dunque, il drift è una meccanica utile non solo ai fini dello spettacolo in pista, ma anche per cumulare nitro. Non illudetevi, esattamente come nella realtà questa tecnica di guida è estremamente difficile da padroneggiare e serviranno freddezza, precisione, abilità e riflessi pronti. Almeno inizialmente finirete molto spesso contro il muro nel tentativo di eseguire una derapata, ma facendo molta pratica riuscirete a scoprirne tutti i segreti. Per semplificarvi la vita, è consigliato porsi all'esterno di un'entrata in curva, premere due volte il tasto del freno o in alternativa il freno a mano, e avvicinarsi all'uscita controllando l'acceleratore.



https://i2.wp.com/www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2019/06/xenon-racer-split-screen.jpg?resize=600%2C337&ssl=1

Continua la lettura su www.playstationbit.com

3 ottobre 2019 alle 17:10

Condiviso da popcornking e un altro.Piace a 3 persone