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A seguito del caso Blitzchung, Riot ed ESL chiedono ai giocatori professionisti di non parlare di "temi sensibili"

Mentre il caso mediatico per il duro provvedimento di Blizzard preso nei confronti del giocatore professionista Blitzchung per aver manifestato il suo supporto nei confronti delle proteste di Hong Kong continua a far parlare di sé, aziende e organizzazioni esport stanno avvisando giocatori professionisti e staff di non esprimere pubblicamente opinioni politiche su "temi sensibili".



La scorsa notte, Riot, la casa di League of Legends posseduta dal colosso cinese Tencent, ha pubblicato un comunicato dove ricorda ai caster e i giocatori professionisti di "astenersi dal parlare in diretta di qualunque di questi argomenti".



"La nostra decisione riflette anche il fatto che abbiamo dipendenti e fan in regioni dove ci sono stati (o rischiano di esserci) tumulti politi e/o sociali, incluso Hong Kong.", afferma il global head di League of Legends, John Needham, in un comunicato su Twitter.



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13 ottobre 2019 alle 13:30