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Sniper: Ghost Warrior Contracts - recensione

La serie di Sniper: Ghost Warrior, sviluppata dallo studio polacco City Interactive, ha saputo ritagliarsi una buona schiera di appassionati, nel corso degli anni. D'altronde, è innegabile che la figura dello sniper, il cecchino delle forze speciali impegnato in missioni ad alto rischio sempre in inferiorità numerica e aiutato solo dalla propria infallibile mira, abbia sempre esercitato un certo fascino nel mondo dell'entertainment.



Il cinema, le serie TV, i libri e anche gli stessi videogiochi, invero, hanno spesso esplorato questo tipo di concept proponendo interpretazioni personali della vita dei tiratori scelti che mettessero in luce i tratti distintivi di questo speciale corpo militare. Al contrario del classico super-soldato che spesso ci troviamo ad impersonare nei giochi d'azione a stampo bellico, infatti, lo sniper è decisamente più riflessivo, deve ponderare con attenzione ogni mossa e sfruttare l'ambiente a proprio vantaggio se vuole portare a termine l'incarico che gli è stato assegnato.



È proprio su questa filosofia che si basa il nuovo episodio della saga di City Interactive, uno spin-off denominato Contracts che abbandona molti dei canoni caratteristici degli episodi principali per offrire un'esperienza più diretta, meno complessa e senza troppi fronzoli. Sia chiaro, ritroviamo anche qui gran parte delle meccaniche fondamentali che hanno assurto Sniper: Ghost Warrior agli onori della cronaca ma calate in un contesto lievemente meno ambizioso rispetto al passato.



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21 novembre 2019 alle 18:10