Harvest Moon: Mad Dash - recensione
Dopo esser tornata sulle console con Harvest Moon: Light of Hope e dopo una breve ma divertente collaborazione con il brand Doraemon, Natsume ci riprova e propone un ennesimo titolo della saga agreste. Stavolta, però, torna in campo con un titolo diverso, dal sapore decisamente insolito rispetto a ciò a cui eravamo abituati.
Stiamo parlando di Harvest Moon: Mad Dash, il nuovo spin-off che promette di rinfrescare una saga già in difficoltà. Il titolo però si presenta come un puzzle game a tempo, un'impostazione decisamente mento libera e rilassante rispetto ai classici farming game a cui ci aveva abituato la casa di produzione. Ma andiamo con ordine.
Il titolo si apre su una trama molto scarna e di puro contorno: stavolta non ci troviamo di fronte a distese di terreni coltivabili e adorabili fattorie, bensì a una giungla magica, che ha ricoperto gli appezzamenti con le sue radici. É nostro compito, quindi, liberare le zone circostanti.
