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System Shock - prova

La generazione che si sta concludendo è quella che, più di qualunque altra, ha fatto leva sul fattore nostalgia dei videogiocatori, da sempre molto interessati a rivivere le esperienze più significative del proprio passato. Per avere un'idea concreta di questa tendenza di mercato, basta dare un'occhiata agli spaventosi dati di vendita registrati dal remake della trilogia originale di Crash Bandicoot o dal revival di Resident Evil 2. Va da sé che gli sviluppatori di tutti i più grandi marchi del mondo videoludico cerchino di riproporre le proprie opere di maggior successo, in modo da raggiungere un nuovo pubblico o, più semplicemente, da riaccendere la passione dei fan di vecchia data.



È il caso di Nightdive Studios che, al netto di un curriculum non propriamente ricchissimo, è un team composto da veterani dell'industria che si è assunto l'onere (e l'onore) di portare alla ribalta una IP annoverata tra i pilastri del genere cyberpunk. Stiamo parlando di System Shock, leggendario action-RPG pubblicato nel 1994 da Looking Glass Technologies, una società che poteva vantare nomi del calibro di Paul Neurath, Warren Spector e Ken Levine, e che aveva saputo creare attorno a sé una nicchia di appassionati piuttosto devota. Se da una parte le vendite dell'originale capitolo di System Shock non furono propriamente esaltanti, dall'altra la critica lo promosse a pieni voti, spingendo la software house a produrne anche un secondo, indimenticabile capitolo.



Per una serie di vicissitudini legate principalmente alla condizione finanziaria dello studio, molti degli esponenti di spicco di Looking Glass hanno deciso di separarsi dalla compagnia e di dedicarsi a progetti differenti: Spector si dedicò allo splendido Deus Ex mentre Levine, tra le altre cose, passò allo sviluppo di quel capolavoro chiamato BioShock, sotto l'egida di 2K. Dopo la chiusura di Looking Glass, sotto lo schiacciante peso delle difficoltà economiche, il brand di System Shock è rimasto abbandonato per diversi anni, almeno fino a quando un altro studio di sviluppo relativamente giovane, Nightdive, ha deciso di riproporlo ad una nuova audience pubblicando System Shock: Enhanced Edition nel 2015. Quest'ultimo era una semplice riedizione del primo episodio della serie aggiornato per girare correttamente anche sui sistemi operativi più recenti. Dopo le ottime critiche ricevute anche da questo prodotto, Nightdive ha annunciato di volersi impegnare nella creazione di un nuovo capitolo di System Shock, una sorta di reboot completo del brand che avrebbe dovuto reinterpretarne gli stilemi fondamentali per adattarli ad un pubblico più moderno. Al timone dell'operazione avrebbe dovuto esserci Chris Avellone, altro nome importantissimo per l'industria, scrittore di classici come alcuni capitoli di Fallout, di Prey e del più recente Star Wars Jedi: Fallen Order.



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14 dicembre 2019 alle 11:10