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The Outer Worlds: Obsidian condivide una bizzarra storia legata alla correzione di un bug molto particolare

La natura di The Outer Worlds, essendo un gioco di ruolo, implica che il gioco debba consentire stili di gioco diversi, adattandosi alle scelte del giocatore, perciò può capitare a volte che il mondo di gioco presenti dei piccoli bug. Tra questi ve n'è uno in particolare che è stato corretto, ma che risulta abbastanza unico nel suo genere.



In un thread pubblicato su Twitter, il responsabile del controllo qualità Taylor Swope, ha raccontato la storia di questo bug, corretto poi con la patch 1.2, che ha indotto il gioco a pensare che i compagni del giocatore fossero morti nonostante invece il loro status di "vivi". In questo modo il gioco ha segnato come fallite tutte le quest a loro dedicate, proprio perché ritenuti morti. Ciò è significativo per una serie di motivi, uno fra tutti è che i compagni di gioco non possono effettivamente morire, al di là della difficoltà Supernova. Il bug in realtà era già presente durante il test, ma il team non riusciva a capire cosa lo innescasse.



"L'indagine ha portato alla valutazione di ogni stringa e riga che poteva far pensare al gioco che un NPC fosse morto" spiega nel thread. "L'unico script colpevole in modo logico poteva essere quello legato alla barra della salute quando raggiunge lo zero". Tuttavia però i compagni non morivano in combattimento e l'unico posto in cui potevano "morire" era sulla nave. Ciò ha portato in seguito ad un'altra domanda: come potevano morire gli NPC sulla nave, in uno stato di tranquillità? Gli sviluppatori pensavano ad un danno da "caduta" all'interno del veicolo, ma nemmeno questo è stato il caso.



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16 dicembre 2019 alle 16:50