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Giochi del decennio: Spelunky è un mix dalle meccaniche perfette e senza fine - articolo

Col senno di poi, e forzando un paragone azzardato, giocare a Spelunky è come fumare. Mi sono ritrovato a farlo in parte perché tutti i ragazzini fighi lo facevano al tempo. Era terribilmente facile farlo male all'inizio, ma presto divenne un'abitudine giornaliera parecchio rilassante. Questo porta a una scioltezza incredibile, fatta di routine di base e di sottili sfumature che derivano dalla ripetizione giornaliera istintiva e sempre più frequente. E mi uccide. La morte è certa, solitamente accidentale ma non le si può scappare: se arriverete a uno dei finali del gioco (traguardo che a me personalmente ha richiesto tre anni e circa 500 ore per farlo più di una volta su venti tentativi), la schermata del punteggio finale indica come causa della morte "anzianità".



La magia viene dagli stessi ingredienti della ricetta, che sono davvero semplici. Nel DNA, è un roguelike mascherato da platform: correte, saltate, avete a disposizione un attacco melee molto semplice e potete tirare bombe. Tutto ciò che incontrate ha un set di mosse molto semplice, e vi uccide. I chiodi sui pavimenti vi uccidono istantaneamente se ci cadete sopra. I pipistrelli vi puntano con traiettoria diagonale e possono sottrarvi un bel po' di HP se non li colpite in tempo. Lo stesso vale per le rane che saltano. Dei piccoli alieni balzeranno fuori dai propri dischi volanti; questi possono essere distrutti, ma una volta caduti a terra esplodono e possono uccidervi. Questo può succedere pure dall'altra parte del livello, e ve ne accorgete solo dal suono dell'esplosione a distanza, dalla quale proverranno delle mine che, se vi colpiscono, si riveleranno letali.



A ogni morte il mondo viene ricostruito: ogni livello viene rigenerato in modo procedurale, così come i nemici ed il loro posizionamento; il sentiero verso l'uscita è costellato di sfide che prese una ad una sono molto semplici ma che si combinano continuamente e pericolosamente; il pipistrello che vi spinge su una trappola, la scimmia che vi fa finire su un letto di chiodi, lo yeti che vi lancia nel vuoto. Il fascino di Spelunky sta proprio nel ciclo vivi-muori-rivivi tipico dei cosiddetti giochi souls-like, ma la semplicità insita in un platfrorm permette di capirne più facilmente le meccaniche e risulta anche più divertente riprovare svariate volte.



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5 gennaio 2020 alle 10:40