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Doom Eternal - prova

Doom è eterno. Nonostante la timida nube di polemiche che si è sollevata in seguito all'annuncio dell'edizione 2016, sono bastati i primi due minuti della splendida introduzione per spazzare via qualsiasi dubbio maturato attorno al lavoro di id Software. Il signore indiscusso degli FPS single player è finalmente tornato nel luogo che gli spetta: il trono degli inferi, sporcato dal sangue delle migliaia di demoni caduti preda della furia del Doom Slayer.



Doom Eternal, il secondo capitolo del nuovo ciclo, ha inaugurato per primo il filotto di rinvii inaspettati che stanno caratterizzando questa chiusura generazionale, slittando dall'originale data prevista per lo scorso novembre fino al 20 marzo di quest'anno. La notizia ci ha colto di sorpresa, perché nelle varie occasioni in cui abbiamo potuto massacrare demoni sullo sfondo di Eternal ci siamo sempre confrontati con un titolo eccellente, un successore più che degno per l'avventura marziana dello sterminatore infernale.



Perché, quindi, rinviare un progetto che sembrava un candidato perfetto per il titolo di migliore FPS della generazione? Beh, la risposta è molto semplice: perché i ragazzi di id Software sembrano puntare senza troppi complimenti a realizzare uno fra i migliori sparatutto dell'intera epoca in tre dimensioni. Come direbbe Dr Disrespect, "violenza, velocità, momentum", ma anche grande pulizia tecnica, una colonna sonora da brividi e uno stile pazzesco: sono questi gli ingredienti alla base dell'ecatombe di demoni che si appresta a tingere il sequel di rosso.



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21 gennaio 2020 alle 16:10