Journey to the Savage Planet – Recensione
L'epoca della corsa spaziale è ormai giunta tra noi. Preparatevi a un mondo pieno di imprevisti, dalle difficoltà sempre maggiori, e siate pronti a portare a termine la vostra missione a qualsiasi costo. Vi è piaciuto questo incipit? Bene, allora avete scelto il gioco sbagliato e state leggendo questa recensione solo perché vi stavate annoiando a morte davanti al solito battle royale. I ragazzi di 505 Games hanno pubblicato, grazie al metodico sviluppo della canadese Typhoon Studios, un titolo totalmente fuori di testa, in grado di farci piegare dalle risate e con un carico di demenzialità da fare invidia persino a uno Scary Movie, giusto per fare un paragone.
Houston, m'arrangio?
Benvenuti a bordo, gentili colleghi! Tutto è cominciato tanti anni fa, quando tutti i bambini volevano diventare astronauti. Le aziende cosmonautiche cominciavano a prendere piede e la corsa ai nuovi pianeti era all'ordine del giorno. Tutto questo non c'entra niente e forse abbiamo parlato anche troppo del passato. Eccovi qua, alle dipendenze della Kindred Aerospace, meglio nota come la “Quarta Migliore Compagnia di Esplorazione Stellare”, con addosso una tuta spaziale e a bordo di una aeronave con destinazione pressoché ignota.
Dovrebbe trattarsi di un nuovo pianeta ancora sconosciuto chiamato AR-Y 26. Usiamo il condizionale perché non so se ci arriverete vivi. La vostra missione è quella di analizzare se è adatto alla prossima colonizzazione umana e scoprirne i segreti. Le vostre principali attività saranno: esplorare questo coloratissimo pianeta, o almeno così pare, catalogare la fauna e la flora e collezionare le risorse per creare nuovi oggetti, come jetpack e rampini. Che non vi daremo in dotazione.
Per l'approccio alla vita faunistica, tendiamo a essere alquanto pittoreschi in azienda. Solitamente usiamo gli schiaffi come metodo formale di saluto, giusto per tenere le dovute distanze e per far capire alle piccole bestie chi è colui che comanda. Oltre a questo, siate liberi di muovervi come volete, usando calci, pugni e, perché no, sfoggiando la vostra bellissima pistola al plasma, che non vi daremo subito in dotazione e che vi dovrete realizzare da soli. Ad accompagnarvi in questa avventura non ci sarà nessuno. Sarete da soli e l'unico contatto che avrete con la razza umana saranno le nostre e-mail giornaliere e le pubblicità degli articoli più in voga del momento. Vi ricordiamo, infine, che le spese di vitto e alloggio sono a vostro carico una volta tornati a casa. Vi auguriamo un piacevole soggiorno e grazie per essere parte della Kindred Aerospace!

Avanti, indietro, avanti avanti avanti!
Journey to the Savage Planet è, come si può ben intuire, un'avventura in prima persona basata accuratamente sull'esplorazione del pianeta AR-Y 26 con delle note pulsanti dedicate all'ilarità. Seppur simile a No Man's Sky, non lo si può assolutamente paragonare a esso. In primis, lo scopo principale del gioco è la ricerca in lungo e in largo di qualsiasi pianta o animale da analizzare per redigere un enciclopedia aziendale. In secondo luogo, dopo aver completato questa impresa, dovremmo tornare sulla Terra sfruttando, e riparando, l'astronave di cui saremo i comandanti, che fino a quel momento funzionerà da centrale operativa.
Il gameplay avventuriero offre un carattere tecnicamente platform, basato sulla scoperta di luoghi inaccessibili senza opportuni strumenti, e momenti di sparatutto abbastanza banali, tralasciando le semplici boss fight. Il mondo è vastissimo e diviso in quattro aree ben distinte: Zona d'atterraggio, I campi pruriginosi, Il regno elevato e Nella guglia. Ognuna di queste aree ha un disegno ben specifico e ha a disposizione diverse specie di fauna e flora da dover catalogare. I combattimenti non sono, in nessun modo, complicati; le minacciose belve attaccano in maniera lieve solo se a contatto con il nostro personaggio, mentre invece i boss hanno a disposizione attacchi più frequenti e dolorosi, ma comunque il loro modus operandi prima di ogni attacco è assolutamente prevedibile e semplice da schivare.
Il backpacking è assicurato, nonché essenziale. Fare avanti e indietro dalla nostra astronave è indispensabile per depositare le risorse recuperate per tutto il territorio e per procedere con il crafting. Gli strumenti e gli upgrade da maneggiare sono molti e il numero di risorse che dovremmo guadagnare sarà abbondante e comporterà molto tempo di ricerca. Alla lunga, andare avanti e indietro potrebbe annoiare, e parecchio.

Midrex Ahiru GaGotoku
Il gioco per me è geniale
Ma dopo la prima run l'ho lanciato via onestamente
Forse lo riproverò poi in co-op
GallusConPatatus
Durata gioco? Io ed un mio amico siamo indecisi sull'acquisto
Midrex Ahiru GaGotoku
@GallusConPatatus varia, io c'ho messo una decina di ore, forse 12
Puoi letteralmente terminarlo in 4 ore o giù di lì (non è speedrun, è un trofeo) ma non ti godi la prima run
In co-op immagino sia molto divertente
PlayStation Bit
@gorzisback occhio ragazzi che la co-op è solo online, tra l'altro!